Rabbia inglese: «Rooney, un idiota in circolazione»

Rabbia inglese: «Rooney, un idiota in circolazione»

di Tony Damascelli
Immaginate il Corriere della Sera che, per commentare l’espulsione di un calciatore azzurro, scegliete tra Cassano e Balotelli per indicare i più educati, titoli: «Un idiota in circolazione». Immaginate anche che Repubblica si allinei e incornici la fotografia del suddetto con un aggettivo e basta «Idiota». E così gli altri fogli, sportivi e non. Come detto trattasi di immaginazione. Per noi italiani, duri e puri. Per gli inglesi no, Wayne Rooney, espulso per aver dato un calcio al montenegrino Dzudovic durante la decisiva partita di qualificazione all’europeo tra Montenegro e Inghilterra (2-2, Capello promosso ma ormai divorziato), Rooney, dunque, si è ritrovato proprio quei titoli sbattuti in faccia, senza alcuna giustificazione, alibi e difese di corte.
Così vanno le cose dalle parti di Elisabetta e Filippo, laddove se vuoi la gloria te la concedono con tutti gli onori ma se ne approfitti, a tutti i livelli, dai Windsor in giù, allora non la scampi, anzi devi stare zitto e accettare. Tutto questo è impossibile dalle nostre parti, nessuno in casi simili parla di bavaglio alla libertà di stampa, semmai, puntualmente, il calciatore, l’allenatore o il dirigente responsabile di un errore grave trova sempre gli avvocati, tra i tifosi innanzitutto, ma anche tra i cortigiani nella stampa scritta e parlata. Se Cassano ingiuria un giornalista è soltanto un incidente di percorso concluso con le scuse (mai spontanee), guai a infierire, scatta la querela, la minaccia del club o della federcalcio, c’è il rischio che vengano cancellate le interviste, con il monello, da qui all’eternità e, dal momento che, molti tengono famiglia allora meglio accomodare, meglio finirla a tarallucci e vino. Del resto il ragazzo si è comportato come certi politici o aspiranti al ruolo, D’Alema manda a farsi fottere un direttore di quotidiano, Della Valle non usa la scarpa con i pallini per dare del ragazzo di bottega a un ex ministro, leghisti, idivisti,centristi, destrorsi, sinistrati, se la giocano con uguale linguaggio ma debbono ringraziare Iddio di non praticare le loro funzioni pubbliche sull’isola britannica. Perché sarebbero molti a ritrovarsi idioti, pagliacci e affini, non al bar o in un’intercettazione, secondo italian style, ma proprio in piazza, in edicola, nella rassegna stampa serale, notturna e mattutina, un bel titolo a riassumere la questione. Wayne Rooney è una specie di leggenda nel calcio inglese, di sicuro è il più forte della band di sir Ferguson, al Manchester United, e nella nazionale di don Fabio Capello ma questo non conta per chi si occupa di comunicare.

Il ragazzo non ha insultato pesantemente un giornalista (sarebbe stato rispedito a casa o, comunque, le frasi sarebbero state riportate testualmente da tutti i giornali, a differenza dell’omertà e del bavaglio (!?) nostrani) ma ha penalizzato la nazionale, cosa assai grave per un paese che ha mille vizi ma almeno crede ancora di essere tale, al di là dei Windsor e di Cameron.

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