Lidea parte ancora una volta da un lettore. Ed è quella di far sentire al Comune la voce dei genovesi. Di fare in modo che le istituzioni non rimettano subito nel cassetto lo spirito dellUnità dItalia che stanno dimostrando in questi giorni. Perché amare lItalia vuol dire anche amare e rispettare i suoi figli. E se possibile ancor più quelli che la servono a rischio della loro vita.
Liniziativa del lettore parte proprio considerando quelle tante offese che ancor oggi Genova tollera nei confronti degli alpini venuti a collaborare con le nostre forze dellordine, e nei confronti dei militari italiani morti in terre lontane nel corso di missioni di pace. Scritte vergognose, che umiliano tutta la cittadinanza costretta a osservare quelle frasi. E che dovrebbero umiliare soprattutto chi non le fa rimuovere. In particolare, il lettore ricorda la solerzia del Comune nel disporre la pulizia delle scritte vergate dai tifosi-vandali in occasione di Italia-Serbia. In quel caso i muri sono stati ripuliti in brevissimo tempo, peraltro opportunamente. Quello che non si capisce è piuttosto perché la stessa rapidità non venga garantita quando gli estensori di certi messaggi sono gruppi anarchici o i centri sociali che proliferano in strutture messe a disposizione gratuitamente dal Comune. Questo senza contare, naturalmente, linfinità di frasi e lordure varie che inneggiano agli ideali di certa sinistra, che insultano i nemici politici, o minacciano di morte chi non la pensa in un certo modo. Piuttosto se la prendono con giornali scomodi. Per queste cose, gli spegassini, gli imbianchini genovesi non hanno tempo né la pittura necessaria. O molto probabilmente, non hanno lordine di intervenire.
E mentre sui «graffiti» in corso Gastaldi verrà anche discussa, dopo mesi, una interpellanza del consigliere Giuseppe Costa, la proposta del lettore è proprio quella di raccogliere tante firme, facendo riferimento alla redazione genovese del Giornale, per chiedere alla signora sindaco di fare qualcosa, di far rimuovere tutte le scritte dai muri e non solo quelle che non le piacciono. Per questo è stato deciso di realizzare (e pubblicato già a piede di questa pagina) un tagliando simile a quello per il sondaggio in corso sui Municipi. Può essere uno strumento per far sentire la vostra voce, che sarà ben accetta anche via mail, o via lettera.
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