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«Rafa vincerà qui solo quando non giocherò più»

Nostro inviato

a Londra

«Che cosa ha fatto la differenza tra me e lui? Pochi punti e il servizio. Sono convinto di aver perso un’ottima occasione». Rafa Nadal non fa sconti alla poesia e sul perché ha perso ha le idee molto chiare. Roger Federer arriva un quarto d’ora dopo di lui. Al solito è in completo bianco. «Avevo molta pressione addosso, c’era la storia del tennis a vedermi. Borg, Connors, McEnroe, Becker: non potevo deluderli, ma quando mi sono trovato a dover recuperare quel doppio svantaggio me la sono vista brutta. Nadal ha fatto molti progressi, ha giocato un tennis fenomenale, un giorno potrà vincere anche sull’erba. Quando non ci sarò più io, però». In fondo sembra che non abbia combinato nulla di speciale. In mattinata si era allenato con Goran Ivanisevic («avevo bisogno di un mancino in previsione di Rafa»). Ora è a caccia di altri record.

«Mi piacerebbe raggiungere i titoli di Sampras nello Slam, ma Pete è stato il più grande di sempre. E poi mi manca la vittoria a Parigi, alle Olimpiadi e in Coppa Davis». E l’incontro con Borg? «Molto particolare, abbiamo poche cose in comune, se non il modo di comportarci in campo, ma tra noi c’è molto feeling».

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