Il ragazzo caduto dal tetto a scuola: avvisi di garanzia in arrivo

Il sorriso da ragazzino, lo sguardo di un «pulcino» che gioca ancora con il game-boy, lo spirito sempre allegro. Così ricorderanno gli amici e i compagni di scuola Alessandro Lops, 13 anni, caduto dal lucernario della sua vecchia scuola nel pomeriggio di domenica scorsa. Ai funerali, che si sono celebrati ieri nella chiesa di Casalpalocco, i fiori di capitan Totti. E mentre il parroco di Santa Melania, ricorda alla folla commossa il giovane, sul tavolo della Procura sarebbero pronti gli avvisi di garanzia. Nonostante la bravata trasformata in tragedia, le perizie della polizia scientifica avrebbero sottolineato gravi carenze sotto il punto di vista della sicurezza nella scuola media comunale Alessandro Magno di via Stesicoro, all’Axa. Una relazione al veleno quella consegnata nelle mani dei magistrati romani, che sottolinea la mancanza totale di una protezione sulla terrazza attorno il vecchio abbaino in plexiglas. Secondo gli inquirenti, sul tetto della struttura può salirci chiunque, basta forzare le aperture antipanico posizionate al piano superiore e salire sulla cupoletta in plastica trasparente. Una zona vietata, sì, ma accessibile. Non solo. Frammenti del lucernario finito in pezzi sarebbero nei laboratori di analisi per stabilire la data della fabbricazione. Il sospetto, ventilato sin dal primo momento, è che lo stesso non sia mai stato sostituito dall'anno di realizzazione della scuola, il 1983.

Sarebbe bastato il peso di uno solo dei tre ragazzini per cedere. A provocare le gravi lesioni craniche un volo di 10 metri, fino al pavimento del piano terra. Il parroco lo ricorda come «un ragazzo sportivo», che frequentava la parrocchia ed era sempre allegro.

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