Il «Meeting per lamicizia tra i popoli» di Rimini - tutti sanno cosè - non può presentare al lettore il proprio resoconto nella forma consueta degli atti. Non è un convegno, bensì un evento che si svolge, durante una settimana, in una forma sempre drammatica. La sua imprevedibilità è infatti un elemento fondamentale del suo ordine (non cè imprevedibilità, non cè dramma senza ordine).
Il libro che ci presenta ledizione 2006 e i suoi interventi principali si offre al lettore nella forma di un dramma, nella reazione cioè dei diversi interlocutori alla provocazione riassunta nel titolo, e che tutto è fuorché scontata: La ragione esigenza di infinito (Mondadori Università, pagg. 220, euro 15, a cura di Giorgio Vittadini). Un tema che è stato oggetto, pochi giorni dopo il Meeting, del memorabile discorso di Benedetto XVI a Ratisbona.
Non voglio a mia volta fare un resoconto del libro, che è zeppo di spunti importanti, con interventi che vedono alternarsi sulla tribuna filosofi, teologi, scienziati, sociologi e politici. Voglio solo raccogliere una provocazione, che trovo nellintervento del teologo spagnolo Javier Prades, e che mi pare riassumere bene tutto lallarme presente in questo libro. Ricordando il tragico attacco terroristico di Madrid del 2004 e i commenti sui giornali e in tv, Prades dice: «Ciò che resta assente dallintervento di più uomini (cristiani o meno) è il grido della loro umanità di fronte al male...».
Queste semplici parole sono, per me, la punta più acuta e straziante del problema. Questo è, infatti, il grande crimine che si va compiendo: leliminazione del grido umano, che chiede un significato totale della vita di fronte al dolore, di fronte al destino dei propri figli, di fronte alle difficoltà sul lavoro, insomma: di fronte a tutto. Stanno facendo fuori questo grido, che è anche lunico senso possibile della ragione umana, senza cui la ragione diventa una faccenda per ragionieri, un triste calcolo, una protezione meschina dai colpi e dai contraccolpi della vita: colpi e contraccolpi da cui - ricordiamolo - la stessa scienza è nata.
È a questo che ci stiamo riducendo. Perciò ben vengano le parole - come quelle di questo libro - che ci ricordano che esistiamo per qualcosa di meglio. E che la ragione umana è grido per una vita migliore.
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