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Rai-Agcom, Alfano: "A Trani patologie gravi" Minzolini: "Qualcuno mi vuole muto e sordo"

Ispettori inviati a Trani per controllare: "In atto gravissime patologie". Minzolini non è indagato. Fonti giudiziarie: "Fantasiosa ricostruzione giornalistica". Tutte le incoerenze. Il premier: "Inchiesta ridicola, la magistratura getta fango". Editoriale del direttore del Tg1: "Non sarò mai dimezzato"

Rai-Agcom, Alfano: "A Trani patologie gravi" 
Minzolini: "Qualcuno mi vuole muto e sordo"

Roma - Dopo le indiscrezioni sull'indagine Rai-Agcom, il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, si prepara a inviare gli ispettori a Trani per "andare a verificare cosa è successo". E avverte: "A Trani si riscontrano patologie gravissime che vanno subito chiarite". Sull'accaduto, però, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, non ha alcun dubbio. Si tratta di un disegno politico, "ridicolo e grottesco", messo in atto dalla magistratura e volto a "gettare fango" sul governo e il premier stesso. Fonti giudiziarie smentiscono che il direttore del Tg1, Augusto Minzolini, sia indagato: "Si è trattato di una fantasiosa ricostruzione giornalistica".

Minzolini: "Non sarò mai un direttore dimezzato" "Non sarò mai un direttore dimezzato nel rispetto della mia storia e quella del Tg1. Non lo sarò mai nel rispetto dell'informazione approfondita e libera". Lo ha detto questa sera nell'edizione delle 20 il direttore del Tg1 Augusto Minzolini in un editoriale in cui è intervenuto sulla vicenda delle intercettazioni. Dopo i servizi sulla manifestazione di Piazza del Popolo e sull'inchiesta di Trani, Minzolini nel suo editoriale si è rivolto ai telespettatori per "un rapporto di trasparenza" con loro dicendo che "per un giorno il mio nome è finito nel frullatore delle intercettazioni. Per un giorno ho provato la gogna mediatico-giudiziaria". Minzolini ha spiegato che si era "riproposto di non intervenire", ma lo ha fatto proprio perché la vicenda "tocca non solo la mia persona ma il rapporto con voi". Il direttore del Tg1 tornando sull'inchiesta di Trani - secondo fonti giudiziarie Minzolini non è indagato - e sulle intercettazioni di sue conversazioni con il premier Berlusconi, ha spiegato: "sono un direttore ma innanzitutto un giornalista che parla non solo con il premier ma con tutti i politici. Prima di me lo hanno fatto, al netto dell'ipocrisia, altri direttori del Tg1. Dunque, dove è lo scandalo?". "Qualcuno - ha concluso Minzolini - vorrebbe un direttore muto e sordo che se non sta al gioco deve essere cacciato a pedate, un linguaggio che Mussolini usò con Giovanni Amendola. C'é chi vuole un direttore dimezzato, ma io non lo sarò mai".

Berlusconi: "Inchiesta grottesca" La bolla come un’inchiesta "ridicola e grottesca". Intervenendo telefonicamente al Tg4, Berlusconi liquida così l’inchiesta di Trani sulle pressioni nei confronti dell’Agcom per intervenire contro Annozero. Il presidente del Consiglio coglie, però, l’occasione per denunciare apertamento l'attacco messo in campo dalla magistratura: "Per quanto concerne la Rai, ho sempre ritenuto inaccettabile che si sottopongano a processi in televisione persone che sono già sotto processo davanti ai giudici, accusandoli di tutto con ferocia senza la possibilità di difendersi". Non solo: "Ho sempre chiesto a destra e a manca che si intervenisse attraverso l’Agcom per prendere provvedimenti".

Ispettori a Trani In visita ad Agrigento all’indomani della revoca del sequestro dell’ospedale San Giovanni di Dio per incontrare i vertici dell’Asp, Alfano fa sapere che già oggi invierà gli ispettori per capire meglio cosa sta succedendo alla procura di Trani: "L’inchiesta di Trani, il cui contenuto non conosco nel merito, evidenzia almeno tre gravissime patologie che sono chiare allo studente che affronta all’università l’esame di procedura penale". Poi elenca: "Un problema gravissimo di competenza territoriale, un secondo problema di abuso delle intercettazioni, e un terzo che riguarda la rivelazione del segreto d’ufficio". Anche secondo il presidente del gruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri, la vicenda di Trani ha dell’incredibile: "Magistratura e Guardia di Finanza svolgono attività illegali, ipotizzando scelte deliranti tese a bloccare l’attività di governo, contestando valutazioni politiche assolutamente lecite". E conclude: "E' evidente l’ennesima manovra che dovrà vedere nelle urne la risposta libera e democratica degli italiani con il Popolo della Libertà".

I telefoni del premier non sotto controllo I telefoni del premier non sono stati sottoposti ad intercettazioni dalla procura di Trani: le conversazioni telefoniche in cui si sente la voce del premier, e di cui ha parlato ieri Il Fatto, sono state captate perché egli parlava con persone le cui utenze erano sotto intercettazione. Secondo fonti giudiziarie tranesi, si sarebbe aperto "casualmente" il giro di telefonate tra il premier il direttore del Tg1 Augusto Minzolini, e il commissario dell’Authority, Giancarlo Innocenzi. Il reato ipotizzato in questa indagine è la concussione per il presunto pressing esercitato dal capo del governo per arrivare alla chiusura di Annozero. Questo filone investigativo è quindi assolutamente autonomo rispetto a quello delle carte di credito per il quale si ipotizza l’usura per i tassi applicati ai clienti in mora nei pagamenti.

Sono state proprio le persone coinvolte in quest’ultima indagine a contattare giornalisti e lo stesso direttore del Tg1 per evitare che la stampa nazionale si occupasse della vicenda.

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