Andata e Ritorno: una fiction per rilanciare la Rai a Milano. Sotto questi auspici partiva, non più tardi di cinque mesi fa, l'ennesima scommessa della tv pubblica per ridare nuova linfa agli studi Rai milanesi. «Peccato che Andata e ritorno sia una produzione Rai solamente nel nome ma non nei contenuti - spiega Andrea Corbella, membro del Direttivo delle Rsu della Rai di Milano -. La fiction è infatti realizzata da Grundy Italia e girata negli studi di Brugherio che non sono di proprietà della tv di Stato. Il nostro compito è esclusivamente quello di mandare in onda una trasmissione che arriva nei nostri studi già pronta». E così è per almeno la metà dei programmi televisivi prodotti a Milano come L'isola dei Famosi e Che tempo che fa. Un altro esempio? «La trasmissione La Domenica Sportiva - continua Corbella - viene girata negli studi Rai di Milano ma con giornalisti in trasferta da Roma: di milanese il programma non ha nulla». Una disaffezione da parte della Rai verso i propri studi di Milano, dunque, che preoccupa non poco le maggiori sigle sindacali della tv di Stato. «La strada intrapresa - continua Corbella - sta portando ad un'omologazione quasi totale della televisione italiana dove a regnare sono le società che producono i format televisivi». Una situazione che porterebbe alla fine della televisione pubblica in tempi brevissimi.
«Serve un'azione decisa - conclude Corbella - che, attraverso la sperimentazione e la cultura, torni a produrre programmi strettamente legati al territorio». Perché se si percorresse questa strada, Milano avrebbe molte carte da giocare.La Rai che snobba Milano
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