La Rai «degrada» l’ex dg Meocci a caporedattore

da Roma

Il Consiglio di amministrazione della Rai ha deciso oggi di rimodulare il trattamento economico dell’ex direttore generale e attuale presidente di Rai Corporation Alfredo Meocci sulla base della qualifica di caporedattore. La decisione della Rai scaturisce dalla sentenza del Consiglio di Stato che il 19 dicembre 2006 «ha confermato la sanzione irrogata alla Rai» si legge nella nota di Viale Mazzini dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni per la nomina di Meocci, nonché alla ulteriore contestazione notificata dalla medesima Autorità per l’accordo transattivo stipulato tra Meocci e la Rai. Meocci, ex commissario dell’Authority per le Tlc, si è dimesso da direttore generale lo scorso giugno dopo che lo stesso Garante lo aveva dichiarato incompatibile con il ruolo ricoperto.
Il voto del Cda Rai è stato unanime (il consigliere del centrodestra Giuliano Urbani era assente al momento del voto), mentre l’ex direttore del Tg3 Sandro Curzi si è astenuto.

«Vorrei che non sorgessero equivoci a proposito del mio solitario voto di astensione - ha precisato in serata lo stesso Curzi -, sarei ovviamente lieto se tale deliberazione riuscisse effettivamente a ridurre, in una qualche misura, i danni creati alla Rai dalla sciagurata decisione iniziale di affidare la direzione dell’azienda a un professionista su cui gravavano pesanti sospetti (per alcuni, fra i quali il sottoscritto, certezza) di incompatibilità. Per me, e per questo mi sono astenuto, il caso Meocci si è chiuso con la sentenza definitiva del Consiglio di Stato sulla sua incompatibilità. Sentenza che di fatto ha reso nulla anche la transazione».

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