Fosse che fosse la volta buona. Un bell’addio alla Rai. Un’uscita senza troppi traumi e con il gradimento di tutti. Fine della storia. Fine delle polemiche sul canone. Delle contestazioni sul servizio pubblico catalizzato dai campioni della sinistra e dell’informazione faziosa a senso unico. Tutti contenti, altroché. Da qualche settimana Michele Santoro e Fabio Fazio sono in trattativa con La7. E anche se non siamo ancora in dirittura d’arrivo, la polpa c’è tutta. Il conduttore di Annozero e quello di Che tempo che fa hanno già incontrato Giovanni Stella, vice presidente esecutivo e amministratore delegato di Telecom Italia Media.
Dettagli non ne trapelano. Tuttavia le presentazioni dei palinsesti sia della Rai che di La7 incombono e agli investitori bisogna saper bene che cosa dire. Quindi il tempo stringe. Ma siccome la stagione di Annozero è divisa in due, a fine giugno la Sipra, concessionaria pubblicitaria della Rai, potrebbe cavarsela annunciando la continuazione del programma per la tranche autunnale. Per il 2012 si vedrà. Se andasse in porto, il trasloco di Santoro potrebbe avvenire a fine anno. Diverso è il discorso che riguarda Fazio, contratto in scadenza a giugno. Se non fosse rinnovato, il suo passaggio alla rete di Telecom avverrebbe già per l’autunno. A complicare lo scenario c’è anche l’esito dei ballottaggi. Ma non nel caso di «Michele chi?», il quale già l’anno scorso di questi tempi era vicino alla risoluzione del rapporto con la Rai, con tanto di buonuscita e relativo contratto di collaborazione per un pacchetto di docu-fiction ben remunerate (un milione di euro a puntata).
Era quasi tutto fatto quando il direttore generale Mauro Masi annunciò ai quattro venti, con gli esiti che sappiamo, di avere il gatto nel sacco. Tutta l’operazione però era stata condotta da Lucio Presta con Lorenza Lei, allora vicedirettore con delega alle Risorse artistiche. Adesso, con Lei ascesa ai vertici aziendali, è ripreso il concerto, stavolta per la fuoruscita definitiva dalla Rai, con il successivo trasferimento armi e bagagli nella rete outsider, riaccesa da Mentana. E proprio Mentana, spesso ospite di Annozero, ha avuto un ruolo centrale nell’inizio della trattativa, alimentata anche dalla stima professionale per Travaglio. Non a caso, dopo il suo arrivo, la presenza su La7 del vicedirettore del Fatto quotidiano è diventata molto assidua, quasi una rubrica nei ping-pong del tg.
Che cosa andrebbe a fare su La7 Santoro è ancora presto per dirlo. Ma intanto si sa che dovrebbero seguirlo Sandro Ruotolo e Alessandro Renna, storico regista del conduttore. La migrazione sarebbe completata da Vauro e dallo stesso Travaglio, tuttora senza contratto in Rai e, a quel punto, liberi di far causa all’azienda.
Probabile disappunto della Sipra a parte, tutta l’operazione si profilerebbe come un delitto politico-mediatico perfetto. In grado di combinare interessi e gradimenti diversi se non contrapposti. Il neo-direttore generale Lei, riuscirebbe dove non ce l’ha fatta Masi. La Rai risulterebbe alleggerita di una parte della zavorra de sinistra. Berlusconi esulterebbe. E, quanto lui, sarebbero soddisfatti gli uomini di Telecom Italia Media e La7, sicuri di far decollare l’audience, consolidando la rete come referente del pubblico istruito e colto, non solo del famigerato ceto medio riflessivo di Che tempo che fa. Infine, sarebbero appagati anche Fazio e Santoro, senza più pressioni e clausole editoriali. Oltre a confermare l’abbinamento con la Littizzetto, Fazio sfonderebbe una porta apertissima presentandosi con Roberto Saviano, anche lui molto stimato da Mentana. Quanto a Santoro, pur lusingato dal successo di Raiperunanotte e attratto dall’idea di diventare finalmente editore di se stesso, avrà realizzato che il successo di quella serata era in gran parte dovuto all’effetto detonatore, provocato dal «bavaglio» ai talk show durante la campagna per le regionali. Difficile mantenere quell’attenzione nel lungo periodo. Perciò, per tutte queste ragioni, con il suo palinsesto fatto di informazione, approfondimenti e talk show, sia per Fazio che per Santoro La7 sarebbe la piattaforma ideale.
Se vi approdassero, si realizzerebbe dieci anni dopo il progetto di Terzo polo al quale nel 2001 ambiva la coppia Colaninno-Pellicioli. Allora doveva esserci Mentana. Che ci ripensò, ma è ben presente oggi.
E stavolta? Fosse che fosse...
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