da Roma
Alla faccia del segreto istruttorio e di indagine. Prima il testo della telefonata tra Silvio Berlusconi e Agostino Saccà, conversazione privata e senza alcuna rilevanza penale, spifferata dai giornali. Poi laudio rilanciato sul sito dellEspresso. E ora la stessa registrazione ascoltabile sul sito della Rai, o meglio, su quello di Annozero, collegato al portale del servizio pubblico radiotelevisivo.
La circostanza, dai contorni evidentemente paradossali, viene fatta notare da uno dei legali dello stesso Saccà, lavvocato Federico Tedeschini che parla esplicitamente di mobbing ai danni del suo assistito. E annuncia una controffensiva che promette di creare più di qualche imbarazzo tra coloro che, con farisaica improntitudine, si sono esercitati nel condannare la pratica delle «segnalazioni» in Rai. Tedeschini, infatti, fa sapere di aver chiesto al suo assistito «lagenda con le telefonate dei politici, che sono tante e hanno contenuto analogo a quella di Berlusconi, ricevute negli ultimi mesi».
Nel frattempo la contestazione disciplinare va avanti. E nel giro di 24 ore dovrebbe arrivare al direttore di Rai Fiction, autosospesosi dal suo incarico, la lettera dellazienda. A qual punto Tedeschini e il giuslavorista Nicola Petracca si metteranno al lavoro (hanno cinque giorni di tempo inclusi i festivi) per replicare e difendere Saccà. Il punto centrale della contestazione è ancora top secret ma, spiega Tedeschini, è ragionevole pensare «che il capo di imputazione sia la presunta corruzione». Se così fosse però «bisognerebbe spiegare dove è la richiesta corruttiva e dove il qualcosa dato in cambio, perché, al di là degli aspetti di colore, nessuna delle attrici nominate ha poi lavorato in virtù di quella segnalazione».
Saccà può anche chiedere di essere ascoltato dallazienda per spiegare le sue ragioni e comunque passati i cinque giorni lazienda deciderà quale tipo di provvedimento assumere: si può andare dal nulla al licenziamento. Lavvio della procedura di contestazione disciplinare comunque è indipendente dallinchiesta dellorganismo interno di controllo della Rai che prosegue dopo lacquisizione di circa 1.500 pagine dalla Procura di Napoli. Dalla quale si attende sempre la decisione del Gip sulleventuale rinvio a giudizio.
Per il momento il legale scaglia i suoi strali contro il sito Rai.tv attraverso il cui motore di ricerca si può risalire alla telefonata trasmessa da Annozero su Raidue. «Mandarla in onda una sola volta con la scusa del diritto di cronaca è già discutibile. Ma altra cosa è dare dignità di conversazione perennemente ascoltabile sul sito dellazienda. È una scelta ostile nei confronti di un dirigente in servizio. Di fronte a un giudice del lavoro non dovrebbe essere difficile dimostrare un tipico caso di mobbing». Lamministratore delegato di Rai Net, Alberto Contri, interpellato al riguardo, sottolinea che «la responsabilità di ciò che va sul sito è degli autori della trasmissione Annozero. Noi svolgiamo un puro lavoro di carattere meccanico: lamministrazione è in mano alle singole redazioni giornalistiche».
Tedeschini, comunque, continua la sua offensiva.
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