Rai, ora Curzi vuole zittire i tg

Rai, ora Curzi   vuole zittire i tg

Roma. «Preoccupazione e sconcerto» per il modo in cui le testate della Rai stanno rappresentando la vita politica, e in particolare per «l’acritica esaltazione dell’immotivata e sguaiata contestazione del diritto al voto dei senatori a vita, non accompagnata da una cronaca attenta anche ai precedenti»: è la posizione del consigliere di amministrazione Sandro Curzi, che annuncia che mercoledì porrà il problema all’attenzione del cda di Viale Mazzini. «La cassa di risonanza garantita ai motivi e ai toni più propagandistici e incivili di alcuni settori del centrodestra costituiscono solo gli aspetti più rilevanti di una rappresentazione dei fatti che non fa onore alla funzione dell’informazione e del servizio pubblico».


Secondo Curzi, «il Paese attraversa una fase particolarmente problematica e complessa: perciò è più che deleterio accentuarne impropriamente i connotati di precarietà e di rissa permanente. Alle testate e ai giornalisti della Rai compete un dovere di equilibrio sul quale non si può e non si deve più transigere».

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