Roma - Nessun blitz del governo Prodi sulla Rai e sul consiglio d'amministrazione: il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dal consigliere Angelo Maria Petroni, bloccando la decisione del ministero dell’Economia di revocarlo da amministratore della Tv di Stato. Il ricorso chiedeva tra l'altro una procedura di sospensiva di urgenza dell’assemblea con all’ordine del giorno la revoca prevista per il 4 e 5 giugno, che infatti è stata sospesa. Il presidente del tribunale ha deciso con un suo «decreto presidenziale».
Nel decreto con cui ha concesso la misura cautelare, il presidente della terza sezione ter del tribunale, Francesco Corsaro, scrive che «sussistono i presupposti (estrema gravità ed urgenza, tale da non consentire neppure la dilazione fino alla data della prima camera di consiglio utile programmata per il 7 giugno) per concedere la invocata misura cautelare provvisoria». Il giudice afferma inoltre che «a fronte della ravvisata esigenza di conservare immutata, fino alla pronuncia sulla domanda cautelare da parte del collegio, la situazione di fatto e di diritto preesistente all’emanazione degli atti impugnati - peraltro giustificata dalla complessità delle questioni che il ricorso solleva - appare recessivo l’interesse curato dal ministro dell’Economia e delle finanze, risolvendosi la concessione della misura cautelare provvisoria nel rinvio di qualche giorno della convocazione dell’assemblea dei soci della rai». Il presidente Corsaro ha fissato al 7 giugno la data in cui verrà esaminata in camera di consiglio la richiesta di sospendere in via ordinaria la procedura di esclusione di Petroni. Il consigliere chiede infatti l’annullamento, previa sospensione, della lettera con cui il direttore generale del ministero dell’economia, Vittorio Grilli, ha dato mandato al rappresentante del ministero (azionista di maggioranza della Rai, ndr) nell’assemblea generale di viale Mazzini di proporre la revoca dell’incarico nel cda allo stesso Petroni. Il consigliere della Rai era stato nominato dal governo Berlusconi su indicazione dell’allora ministro dell’Economia.
Il parere dei costituzionalisti Intanto oggi è prevista una riunione dell'ufficio di presidenza della commissione di Vigilanza Rai per ascoltare il parere pro veritatè dei due costituzionalisti incaricati di esaminare la questione legata alla revoca della fiducia. I due professori, Alessandro Pace, ordinario di Costituzionale alla Sapienza di Roma, e Lorenza Violini, ordinario di Cosituzionale alla Statale di Milano, diranno la loro sulla possibilità che la commissione di Vigilanza Rai voti sulla questione o meno. I pareri non sono vincolanti, ma forniscono alla commissione ulteriori elementi di approfondimento sulla interpretazione della legge.
Gasparri: bloccato "colpo di Stato" del governo «Come era stato fin troppo facile prevedere, il Tar ha bloccato il colpo di Stato del governo contro la Rai». Maurizio Gasparri, ex ministro di An, soddisfatto per la decione, attacca: «Si trattata di una palese manovra illegale, come ho denunciato prima ancora che la si tentasse. Ed ora Padoa-Schioppa, braccio operativo di un disegno scellerato, si dimetta sepolto dalla vergogna. La sua reputazione è distrutta ed ora la smettano di tentare di distruggere la Rai. La verità trionfa e questa decisione è l’ultima lapide su un governo già defunto».
Bonaiuti "Il tar la pensa come me" «Al prof Tommaso Padoa Schioppa, ministro dell’Economia di questo governo, che mi aveva accusato in Commissione di Vigilanza RAI di avere una concezione molto personale del diritto, mi permetto di far notare che il Tar del Lazio sul caso Petroni la pensa esattamente come me». Così Paolo Bonaiuti, vicepresidente della commissione vigilanza Rai, replica al ministro dopo che il Tar ha accolto la richiesta di sospendere provvisoriamente e in via d’urgenza la procedura sul consigliere Petroni «sfiduciato» dal ministro.
Storace: "Il tassator cortese è stato mazzolato" «Quando in vigilanza Rai feci notare al ministro Padoa Schioppa che aveva pessimi legali nella causa contro Petroni, fece un sorriso dei suoi. Ora, dopo che il Tar l’ha mazzolato come meritava, il tassator cortese piange...», diice invece con ironia il senatore di An, Francesco Storace.
Giulietti: "Veti e controveti paralizzano la Rai" «Abbiamo l’abitudine di rispettare le decisioni assunte dai tribunali. Le dispute tecnico-giuridiche ci interessano tuttavia sempre meno», afferma il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti.
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