Raid di hackers nel sito dell’Onu: attacchi a Usa e Israele

New York. Incursione anti-Usa e Israele sul sito delle Nazioni Unite. Tre pirati informatici sono riusciti a violare il portale ufficiale dell’Onu e a inserire un messaggio di protesta contro la politica statunitense e israeliana in Medio Oriente. «Questa è una cyber-protesta contro Israele e gli Usa: non uccidete i bambini e altri civili. Pace per sempre, no alla guerra», si legge nel testo firmato da «Kerem 125, MOsted e Gsy». Il messaggio è stato inserito nella sezione dedicata al segretario generale dell’Onu, il sud-coreano Ban Ki-Moon (all’indirizzo www.un.org/sg/): dalla colonnina riservata agli «Ultimi discorsi» del numero uno del Palazzo di Vetro gli hacker hanno rimosso le frasi ufficiali e inserito al loro posto almeno cinque messaggi con testo uguale. L’assalto informatico di ieri è solo l’ultima beffa messa a segno dai temutissimi hackers, che se stavolta si sono limitati a lanciare un appello di parte, nell’ultimo decennio sono riusciti a penetrare spazi informatici ben più protetti del sito internet delle Nazioni Unite. La pirateria informatica ha anche un rovescio della medaglia.

La Cia, ad esempio, assoldò degli hackers per lanciare una «cyberguerra» contro la Serbia di Slobodan Milosevic. Mentre gli aerei della Nato bombardavano Belgrado, pirati cercarono di penetrare i segreti militari nemici usando la rete e arrivando persino a colpire i conti bancari personali del presidente serbo.

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