Raidue revolution: cambiano le donne arriva «Votantonio»

La Lanfranchi al posto della Leofreddi, il tormentone di Totò diventa una palestra d’ironia

Laura Rio

da Milano

Se c’è una rete che si sta ripensando, quella è Raidue. In questa prima parte di stagione televisiva che ha fatto saltare molti schemi televisivi, a soffrire sono state in primo luogo le reti ammiraglie dei due colossi televisivi, Raiuno e Canale 5, ma la crisi di identità la vive soprattutto il secondo canale. Bombardata di critiche per l’uso sovrabbondante di reality, per la brutta fine di Wild West, chiuso dopo poche puntate, e per la perdita di ascolti dell’Isola dei famosi, stella polare degli ultimi tre anni, non è facile per Raidue affrontare i prossimi mesi. In più si aggiunge il fatto che chi prepara oggi il palinsesto, nella fattispecie il direttore Antonio Marano, magari il prossimo anno (con i cambi di poltrone annunciati) non ci sarà più. Comunque, di idee e progetti ne frullano parecchi nella mente del direttore leghista che ospita sulla propria rete Santoro e la cui difficile missione è quella di realizzare una rete per un pubblico giovane che fugge a gambe levate verso Sky e Internet.
Partiamo dal valzer delle donne. Dal primo gennaio Roberta Lanfranchi lascia Magalli e la sua Piazza Grande e si trasferisce al pomeriggio. Andrà ad affiancare Milo Infante all’Italia sul 2. Al posto dell’ex velina, si era fatto il nome, non confermato, di Alda D’Eusanio. L’attuale bionda partner di Infante, Monica Leofreddi, si occuperà invece del nuovo programma Donne (produzione Endemol). Si tratta di una docu-soap (non chiamatelo reality, per carità) in cui verrà raccontata la storia di una decina di donne. L’intento è quello di seguirle nei loro problemi (obesità, bulimia, sterilità, rapporto difficile con i figli, con il marito o nel lavoro) cercando di dare un sostegno, un aiuto. Che non significa contributo in denaro o soluzione pratica (come trovare un impiego), ma, per esempio, consigliare un medico. In sostanza, le telecamere seguiranno le donne prescelte per due o tre mesi. Si parte a metà gennaio con una striscia quotidiana, cui, a metà febbraio, seguirà il programma settimanale di prima serata.
A breve, finalmente, andrà in onda la seconda serie di Casalinghe disperate (da fine novembre, al martedì). In dicembre torna Libero, il programma lanciato da Teo Mammucari legato agli scherzi telefonici: va in prima serata per quattro puntate, al lunedì, con la conduzione del comico Alessandro Siani. A gennaio si rivedranno Cochi e Renato.
Veniamo ai progetti futuri, quelli che dovrebbero ricaricare la rete da marzo 2007. In cantiere ci sono: La sposa (produzione Magnolia), in cui i genitori sottopongono i futuri generi a verifica di «buona capacità matrimoniale». Poi Votantonio, votantonio (produzione Einstein), come il celebre tormentone di Totò nel film Gli onorevoli, in cui gli spettatori, in maniera ironica, avanzano delle proposte stravaganti per risolvere problemi politici, sociali e culturali. Sicuro lo show Giù al Nord (probabile conduttore Giorgio Faletti), ideale prosecuzione di Nati a Milano (il diario artistico di 40 anni di teatro e comicità), allargato a tutto il Nord. Infine il capitolo reality.

Sottoposti a verifiche i due a cui si pensa da tempo: quello tutto avventura ambientato in Nuova Zelanda (dopo l’esperienza di Wild West c’è ovviamente preoccupazione) e quello che prende spunto da Simple Life con Paris Hilton che vorrebbe realizzare Simona Ventura (senza Mara Venier) negli States.

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