Ranieri crede nella sua Roma: «Può ancora accadere di tutto»

Parma Stasera al Tardini, domenica il Cagliari, l’ultima a Verona. Per la Roma il calendario è ideale, solo i sardi non sono matematicamente salvi. Ranieri può chiudere facilmente con tre vittorie, tuttavia ha bisogno di un regalo dalla Lazio per arrivare al quarto scudetto. «Non pensiamo alla partita di domenica sera - spiega -, vogliamo essere arbitri del nostro destino. All’Olimpico sarà partita vera, non falsata. La Lazio vuole togliersi la soddisfazione di battere la prima in classifica, gioia comunque inferiore rispetto a un derby. Vincendo, l’Inter dimostrerà di essere la più forte come ha fatto in Europa».
Ventiquattro risultati utili in sequenza, sino alla doppietta di Pazzini per la Sampdoria.
«Gli uomini di sport reagiscono sempre, il campo darà la vera risposta, ci siamo già rialzati dopo una caduta».
La Roma ha perso due volate scudetto per colpa delle provinciali, quest’anno ha lasciato 5 punti contro il Livorno, retrocesso con 3 giornate d’anticipo: 0-1 all’andata, 3-3 all’Ardenza. Il Parma ha fermato Inter (1-1) e Milan (1-0), viene da due sconfitte, dopo una serie positiva di 8 partite.
Se la Roma onorerà il pronostico, la pressione sarà tutta su Mourinho, diversamente sarà resa anticipata.
«Andrebbe rivista la contemporaneità, in Italia non è giusto». Così è la Roma che oggi può essere sfiduciata, Rosella Sensi non si arrende. «Era dispiaciuta, ma è indomita. Ci sprona sempre a fare meglio, sono contento di avere una presidentessa così».
Ieri mattina 400 giallorossi si sono presentati sotto la sede della Federcalcio per protestare contro l’arbitraggio di Damato di domenica sera, bloccando il traffico in via Allegri. Esposti alcuni manifesti che ritraggono il gol di Turone, quasi 30 anni fa in casa della Juve, con la scritta «Era bono», messo in parallelo al fallo di Zauri della Sampdoria («Era mano»). «Se è stata una cosa civile mi va bene - approva Ranieri -, evidentemente dagli spalti i tifosi hanno visto o pensato cose particolari».
A Napoli la Roma ha avuto un rigore contro allo scadere per tocco di mano analogo. «Ad arbitri invertiti, saremmo stati alla grande». Il turnover è limitato, in vista di mercoledì sera, la Roma insegue la coppa Italia della stella per impedire la tripletta all’Inter. «Mando comunque in campo la miglior formazione, siamo squadra perché si conoscono tutti alla perfezione. Togliere uno non al top per un altro che sta meglio potrebbe essere controproducente».
Il popolo giallorosso ci crede, seimila salgono in Emilia. La zona dello stadio sarà off-limits per i non residenti e chi è senza biglietto, le auto non potranno circolare dalle 15. Centinaia fra poliziotti e carabinieri in tenuta antisommossa, battaglioni arriveranno da Bologna e Milano, 210 steward all’interno. L’esodo romanista ha spinto il Parma a confezionare due mini-spot tv con gli stessi calciatori che convincono gli sportivi di casa a non disertare lo stadio per paura di scontri. «Ricordiamo gli incidenti del 2000 e il parmigiano accoltellato 4 anni fa - sentenzia Ivo Dalla Bona, presidente del club Cral Parmalat -.

Temiamo la devastazione della città avvenuta nel 2008 all’ultima giornata con l’Inter. L’Osservatorio dovrebbe rivedere i criteri di autorizzazione delle trasferte. Può finire come il derby di due settimane fa, dopo affiorò un arsenale».

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