Rapinato col cocktail al sonnifero Turista americano muore a Roma

RomaAlla fine c’è scappato il morto, un turista americano stroncato da una dose di sonnifero alla benzodiazepine sciolto in un bicchiere di vino. Un vecchio trucco, quello del vino al sonnifero, usato da banditi senza scrupoli per ripulire facilmente le vittime di turno. Un sonnellino fuoriprogramma e, al risveglio, portafogli vuoti, orologi e catenine scomparsi, un gran mal di testa, e nessun ricordo dell’accaduto. Colpi indolore, tutto sommato. Fino allo scorso 13 novembre, quando il mix alcool-ansiolitici è stato letale per un uomo arrivato nella capitale dagli Stati Uniti.
Il drammatico episodio ha convinto di investigatori ad ipotizzare una pista seriale per almeno una cinquantina di casi simili.
Lo scorso venerdì sera la svolta, con l’arresto di due stranieri, un egiziano di 24 anni e uno zingaro romeno di 26 (un altro rom di 23 anni è ancora ricercato), che dovranno vedersela ora anche con l’accusa di omicidio. L’inchiesta è condotta dal pubblico ministero Marcello Monteleone.
La banda usava una tecnica molto efficace, se è vero come sembra che negli ultimi tempi aveva messo a segno decine di rapine-fotocopia. Fingendosi italiani, sempre ben vestiti, i tre adescavano i turisti che la sera affollavano i locali del centro di Roma, soprattutto quelli della Gay-street nei dintorni del Colosseo. Quattro chiacchiere per rompere il ghiaccio, un bicchiere di vino e una passeggiata nel Parco di Colle Oppio dove, quando i malcapitati perdevano i sensi, potevano agire indisturbati derubandoli con tutta tranquillità. Soltanto dopo il ritrovamento del cadavere dell’americano nel parco che sovrasta il Colosseo gli investigatori hanno messo in correlazione tutti gli episodi simili denunciati e cominciato gli appostamenti in vari punti della zona. Un piano che ha dato presto i primi frutti, grazie anche alle segnalazioni dei commercianti.
Ci sono gli agenti del commissariato Celio, infatti, venerdì sera, nel locale dove l’egiziano e il romeno cercano di offrire del vino ai turisti dopo aver conquistato la loro simpatia. Un particolare, però, insospettisce i poliziotti in borghese confusi tra i clienti: i due non si versano mai da bere da quella bottiglia, la stessa che viene poi nascosta in una fioriera lì davanti in attesa di essere recuperata una volta «agganciata» l’ennesima vittima. La conferma ai sospetti arriva quando, dopo qualche ora di appostamento, i balordi escono dal locale con un turista svizzero al quale hanno appena fatto bere il loro vino. Dopo un breve tragitto l’uomo comincia a barcollare visibilmente, tanto che i due lo prendono sotto braccio e lo scortano fino a Colle Oppio, dove perde i sensi. Lì, mentre uno fa da palo, l’altro pensa a prelevare i suoi soldi e i suoi effetti personali. A quel punto i poliziotti entrano in azione, arrestano i due stranieri con l’accusa di rapina aggravata in concorso e soccorrono il turista, al quale i medici diagnosticheranno un’intossicazione da benzodiazepine, una sostanza che se associata all’alcol può avere effetti drammatici.
Fabrizio Marrazzo, presidente dell’Arcigay Roma, racconta che negli ultimi due mesi i rapinatori avevano preso di mira la comunità omosessuale. Usando sempre la tecnica del vino al sonnifero. Moltissime le segnalazioni ricevute al numero verde Gay Help Line poi trasmesse alle forze dell’ordine.

Denunciato anche il caso di un uomo lanciato dall’auto dei due balordi dopo essere stato addormentato e che quando ha riaperto gli occhi era senza un soldo e con un braccio rotto. È andata peggio al turista americano, che da quel sonno indotto non si è mai svegliato.

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