Rapita dallo stalker, l’sms alla madre: «Aiutami»

Palma Campana (Napoli)Un incubo durato 8 ore. All'una di notte di sabato, Marilena, 23 anni, si è trovata dinanzi a se l'uomo che da settimane la perseguitava con le sue avances. Una ossessione che l'aveva costretta a recarsi in commissariato per denunciarlo, sperando che la legge riuscisse a tenerlo lontano da lei. Ma, due notti fa Marilena è stata addirittura, aggredita, sequestrata e tenuta sotto la minaccia costante di un coltello e una pistola per 8 ore. Il mattino successivo, la ragazza, studentessa universitaria e' stata liberata al termine di un doppio - rischiosissimo inseguimento, dai carabinieri.
È accaduto a Palma Campania, nel napoletano. Marilena si trovava in Villa comunale, dove aveva trascorso l'ultimo scorcio di giornata con gli amici. Quando si è fatta l'ora per tornare a casa, la studentessa si è trovata dinanzi a se, Pasquale Ammirati, 40 anni, l'uomo che aveva già denunciato agli agenti del commissariato di san Giuseppe Vesuviano. La ragazza ha tentato di allontanarsi ma lui l'ha minacciata con un coltello e costretta ad entrare nella sua auto, una Fiat Punto. Poi, la sgommata e la corsa verso una destinazione ignota. Pochi minuti dopo, Marilena è riuscita a inviare un sms dal proprio cellulare alla madre. «Aiutami».
Preoccupata la donna e' corsa in caserma, dai carabinieri di Nola, che subito hanno fatto scattare le ricerche della giovane. Tutte le pattuglie sono state 'lanciate' nella vasta area nolana, alla ricerca della Fiat Punto di colore blu. Ma, i tentativi sono stati vani. La speranza concreta di individuare dove si trovasse Marilena era legata al telefonino della ragazza, spento subito dopo l'invio dell'sms alla madre. Alle 7 i carabinieri hanno sussultato: Marilena era riuscita ad riaccendere il telefonino, in pochi minuti la Fiat Punto è stata localizzata. Le 'pantere' dei carabinieri di Nola si sono precipitate, tra Palma Campania e Saviano, dove finalmente hanno inquadrato l'auto di Ammirati. L'uomo si è dato alla fuga e ne è nato un inseguimento durato una quindicina di chilometri, che ha attraversato diversi centri dell'area nolana. Ammirati ha superato con la sua vettura i 100 chilometri orari, speronato tre auto dei militari, investito un motociclista e «strusciato» una decina di auto in sosta. Purtroppo è riuscito nell'intento di seminare i carabinieri. Ma, la speranza di farla franca, con Marilena, terrorizzata e ferita al suo fianco è durata una mezzoretta ancora. Un elicottero dei carabinieri dell'elinucleo di Pontecagnano ha individuato la Fiat Punto poco dopo. Questa volta, Ammirati è stato «chiuso» dalle Alfa dei carabinieri. Ha tentato l'ultima disperata carta: la fuga a piedi. Ma un paio di militari dotati di una buona corsa lo hanno agguantato e arrestato. Fine dell'incubo per Marilena, che poi ha raccontato agli investigatori la sua terribile esperienza. La studentessa ha riferito di avere trascorso le sue otto ore da incubo nell'auto, mentre Ammirati la teneva bloccata sotto la minaccia di una pistola e di un coltello. I carabinieri hanno recuperato il coltello mentre sono in corso accertamenti per la pistola.

Ammirati ha agito sotto l'effetto della cocaina. E' stato rinchiuso in carcere a Poggioreale, con l'accusa di sequestro di persona, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento di bene pubblico.
carminespadafora@libero.it

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