«È di Rasero il morso sul piedino di Alessandro»

«È di Rasero il morso sul piedino di Alessandro»

(...) la mamma di Rasero e che conoscono Katerina Mathas. Si sono fatte sentire spontaneamente dalla signora Rasero per dire che sono pronte a testimoniare dei maltrattamenti fatti dalla madre sul bambino». Si complica dunque la ricostruzione di quella notte e resta da capire come mai il procuratore Scolastico si sia spinto fino a ridimensionare in maniera esplicita la partecipazione della mamma al delitto.
«Mi devono spiegare - dice Nadalini che non risparmia critiche alla ricostruzione della procura - come sia possibile che una madre che veste un bambino morto da ore per togliergli il pigiamino e portarlo al Gaslini non si accorga che sta vestendo un cadavere». Il parere dell’avvocato è che si stai procedendo su gravi indizi, ma che non vi siano prove di chi ha sbattuto il bambino e l’abbia in effetti ucciso.
Intanto Giovanni Antonio Rasero, accusato in concorso con Katerina Mathas della morte del piccolo Alessandro e detenuto nella casa circondariale di Marassi, è stato sottoposto da ieri mattina a stretta sorveglianza con controlli ogni quindici minuti per il timore che tenti il suicidio. Dopo l’interrogatorio e il confronto con la Mathas nella lunga notte tra giovedì e ieri, Rasero al ritorno in cella è apparso fortemente scosso e non mostrava più l’apparente distacco dei giorni scorsi. Così ieri mattina è stato visitato da uno psichiatra e gli sono stati somministrati dei tranquillanti. La direzione del carcere ha poi disposto il controllo da parte della polizia penitenziaria ogni quindici minuti per verificare le condizioni del detenuto ed evitare atti di autolesionismo.
Rasero è sempre recluso in una cella al piano terra in isolamento. Ieri non ha incontrato neppure la candidata dei Verdi alle prossime regionali Cristina Morelli e il presidente dei Radicali Bruno Mellano hanno effettuato un sopralluogo nel carcere genovese. Nei prossimi giorni, invece, gli faranno visita la madre, il padre e il fratello. Il primo duro faccia a faccia tra i due imputati, davanti al pubblico ministero Marco Airoldi e agli investigatori della squadra Mobile della polizia Gaetano Bonaccorso e Alessandra Bucci si è svolto carico di tensione. Durante il confronto i due si sarebbero scambiati accuse reciproche e la Mathas avrebbe più volte inveito contro il suo ex compagno di una notte. «Ti faccio dare trent’anni» avrebbe detto la donna a Rasero. Secondo l’avvocato di Katerina Mathas, Igor Dante, comunque, la donna sarebbe «uscita meglio» dagli interrogatori degli inquirenti e le ultime risultanze degli esami scientifici (vedi il dna sul morso al piedino) aggraverebbero comunque la posizione dell’uomo che pure è padre di due bambini piccoli. Il particolare sia pure gravissimo del morso, non spiega tuttavia le lesioni provocate al cranio del piccolo, sbattuto con forza da qualcuno sul pavimento o contro il muro. Saranno le carte in mano alla procura, a disposizione degli avvocati da stamattina, a dire qualcosa di più sull’esito delle indagini. «Rasero ha dichiarato di essere stato svegliato dalla donna che gli aveva infilato una mano in bocca - dice l’avvocato Nadalini - per questo motivo la saliva del mio cliente potrebbe essere finita sul piede del bambino che poi lei ha vestito. Volgiamo vederci chiaro e chiediamo che vengano fatti i calchi dentali. Rasero giura di non aver morsicato il bambino».
L’avvocato di Katerina, Igor Dante, ha ottenuto per la madre il permesso di far visita alla figlia. «La prossima settimana la mi assistita potrà vedere la madre - ha detto il legale, per il momento solo lei però».

«Sapevo che mia figlia era innocente - ha detto ieri margherita, mamma di Katerina - Ero certa che non avrebbe mai fatto del male a suo figlio. Ma è stata condannata pubblicamente prima ancora di essere stata giudicata».

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