Ratzinger disegna la nuova Curia: un brasiliano «ministro» del clero

È il cardinale di San Paolo. L’arcivescovo Comastri diventa arciprete di San Pietro

da Roma

Benedetto XVI ha accettato ieri le dimissioni del cardinale Daro Castrillón Hoyos, Prefetto della Congregazione del clero, e al suo posto ha chiamato a Roma il settanduenne cardinale di San Paolo, Claudio Hummes.
Pur essendo il Brasile il paese cattolico più grande del mondo, la Chiesa brasiliana non era fino ad oggi rappresentata con un capo dicastero della Curia romana.
Dovendo «pescare» lì, Papa Ratzinger ha scelto qualcuno che conosce bene e che dal 2001 era membro dell'ex Sant’Uffizio. Lo stesso criterio delle conoscenza personale il Papa l’ha già accaduto nei mesi scorsi per altre tre nomine importanti: il Prefetto della dottrina della fede, l’americano Levada; il Prefetto di Propaganda fide, l’indiano Dias; il Segretario di Stato, l’italiano Bertone, il segretario . Lascia dunque l’incarico di Prefetto il cardinale Castrillón, che però conserva la presidenza della commissione «Ecclesia Dei» e dunque continua il non facile dialogo con i lefebvriani iniziato nel 2000.
Nelle ultime settimane molti vescovi francesi hanno fatto arrivare a Roma le loro lamentele per protestare contro il «Motu proprio» che dovrebbe liberalizzare la messa preconciliare, ma a quanto pare, Benedetto XVI è deciso ad andare avanti, pur con le dovute cautele, per sanare il miniscisma di monsignor Lefebvre e garantire, con un atto di liberalità, ai fedeli tradizionalisti l'uso del vecchio messale.
L’altra nomina annunciata ieri era già prevista da tempo: le dimissioni del cardinale Francesco Marchisano da arciprete di San Pietro e la naturale successione dell’arcivescovo Angelo Comastri, già da un anno e mezzo «coadiutore» dello stesso Marchisano. Poco a poco, senza sbalzi né fratture, senza troppo clamore, Papa Ratzinger sta costruendo la sua nuova squadra di governo.
Altri importanti cambiamenti in Segreteria di Stato avverranno nei prossimi mesi, tra gennaio e aprile, con la nomina del nuovo Sostituto. Sembra tramontare l’ipotesi di affidare l’incarico al vescovo Rino Fisichella, destinato forse a prendere il posto del cardinale Ruini come vicario di Roma, e uno dei nomi che circolano è quello del dell’attuale nunzio apostolico in Giordania, Fernando Filoni.
L’attuale Sostituto, l’argentino Leonardo Sandri, dovrebbe sostituire il cardinale Sergio Sebastiani alla Prefettura degli affari economici della Santa sede. Più vicina dovrebbe invece essere la nomina del nuovo arcivescovo di Palermo. Tra i candidati l’attuale nunzio in Italia, Paolo Romeo (che potrebbe in alternativa essere designato anche a Messina). Ciò significa che si renderà presto vacante il ruolo chiave del nunzio nel nostro Paese e monsignor Filoni è un possibile candidato anche in questo caso.
Altri cambiamenti avverranno ai vertici del Pontificio consiglio per la cultura, con le dimissioni del cardinale Paul Poupard, del Pontificio consiglio per i testi legislativi, con le dimissioni del cardinale Herranz, della Congregazione per le Chiese orientali, con le dimissioni del cardinale Moussa Daud. Le nuove nomine in questi incarichi saranno accompagnate da accorpamenti e riforme, in un piano generale di risistemazione della Curia romana già allo studio del Papa e del Segretario di Stato Bertone.
Imminenti sembrano invece essere le nomine episcopali dell’attuale reggente della Penitenzieria apostolica, padre Gianfranco Girotti, e dell’attuale Prefetto della Biblioteca apostolica, don Raffaele Farina.


Già decisa, dopo un iter piuttosto travagliato, è anche la nomina del nuovo arcivescovo di Varsavia, in sostituzione del dimissionario Josef Glemp. La scelta sembra sia caduta sul vescovo di Plock, Stanislaw Wojech Wielgus, 67 anni, già rettore dell’università cattolica di Lublino.

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