Ravenna - Un litigio assurdo, uno scatto d’ira e di violenza che finisce in tragedia. È finito con un morto, massacrato a coltellate. Così è stato ucciso domenica sera sul litorale di Ravenna, con un accanimento incomprensibile, Andrea Tartari, bolognese residente a Marzabotto, 35 anni, da quattro gommista a Casalecchio di Reno, alle porte del capoluogo emiliano. Era in vacanza nel mare di Porto Corsini, dove la famiglia aveva da tempo una casa, con la fidanzata Katia. Ieri sarebbe dovuto tornare al lavoro.
La sua «colpa»? Avere chiesto ad alcuni giovani che erano appoggiati alla sua auto di spostarsi. Ora è caccia all’uomo: i carabinieri di Ravenna, coordinati dal pubblico ministero Roberto Ceroni, sono sulle tracce di due muratori napoletani, entrambi con precedenti. I militari hanno in mano i loro nomi e cognomi e la cattura è questione di ore, confidano gli investigatori. A metterli sulle loro tracce, anche la testimonianza di un loro amico, presente al momento dell’aggressione mortale, ma rimasto sul posto all’arrivo del 112. Il giovane, sui 25 anni, ai carabinieri ha detto che lui era un po’ distante e non si è accorto di quello che stava succedendo. Anche lui ha alle spalle alcuni precedenti.
La tragedia si consuma nel giro di pochi minuti in via Lagosanto. Andrea, in compagnia della fidanzata e del cugino di lei, parcheggia la sua Audi «Tt» lungo la strada. Quando, dopo cena, i tre tornano per rientrare a casa, trovano i tre giovani sui 30 anni appoggiati all’automobile. Il bolognese chiede loro di spostarsi e, secondo le testimonianze raccolte dai carabinieri, non alza nemmeno la voce, non lancia ingiurie. Eppure ne nasce un battibecco, poi la violenza improvvisa: uno dei napoletani estrae un coltello e colpisce Andrea, più volte, con accanimento. Interviene anche il cugino, che rimane a sua volta ferito, ma in modo lieve. Andrea, invece, ha la peggio, si accascia al suolo, perde molto sangue. Ieri, sull’asfalto, erano ancora ben visibili le tracce dell’aggressione. A quel punto i due assalitori fuggono. Arriva il 118, ma per il bolognese non c'è più niente da fare: il 35enne muore in ambulanza. Sotto choc la fidanzata e il cugino. Per oggi è stata disposta l’autopsia.
I tre napoletani, quello rimasto e i due ricercati, abitavano in un appartamento affittato circa un anno fa proprio nella palazzina di fronte al luogo dell’aggressione. Ai vicini non avevano mai dato noia: «Gente che andava a letto presto», dicono, «discreti, non avevano mai dato fastidio a nessuno». «Sgomento della comunità ravennate per il barbaro omicidio», è stato espresso dal sindaco della città romagnola, Fabrizio Matteucci. Poi l’appello del primo cittadino: «Le prime notizie - ha detto - fanno pensare a un gesto di criminalità insensata.
Penso alla giovane vittima e ai suoi cari: in questi casi, a Ravenna, anche le pietre devono parlare, per consentire la rapida cattura di chi si è macchiato di un delitto così feroce e la conseguente pena, severa e giusta».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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