Gerusalemme - Israele accusa Hamas di essere responsabile della rottura della tregua a Gaza dopo una ulteriore giornata di violenze in cui altri razzi sono stati sparati verso il Neghev israeliano e subito dopo quattro miliziani palestinesi sono rimasti uccisi. Nella seduta del consiglio dei ministro il premier uscente Ehud Olmert ha detto di aver chiesto alle forze armate di preparare misure adeguate per affrontare la nuova situazione. Ma il ministro della difesa Ehud Barak ha subito aggiunto che se Hamas lo riterrà opportuno la prosecuzione della tregua resta ancora possibile.
L'incidente che ha destabilizzato oggi la situazione è stato il lancio di razzi e di colpi di mortaio da Gaza verso la zona agricola ebraica di Eshkol, a ridosso della Striscia. Pochi minuti dopo l'aviazione israeliana ha centrato a Sajaya (alla periferia di Gaza) un commando dei Comitati di resistenza popolare uccidendo con un razzo quattro dei componenti e ferendone altri due. Un portavoce di quella formazione ha preannunciato "una dura reazione".
Israele ha deciso di estendere la chiusura dei valichi commerciali con Gaza, che prosegue ormai da una settimana. Nella Striscia le condizioni di vita del milione e mezzo di abitanti stanno rapidamente deteriorandosi. In particolare vengono segnalate interruzioni nella erogazione della corrente elettrica e penuria nei generi essenziali di consumo. Alcuni ministri israeliani ritengono che malgrado gli incidenti di confine i valichi vadano riaperti, come viene invocato da più parti anche dall'estero. "Non dobbiamo colpire la popolazione civile, bensì i dirigenti di Hamas" ha osservato il ministro Zeev Boim (Kadima). Analogo il parere del leader del partito dei pensionati, Rafi Eitan, secondo cui "a Gaza si è creato un mostro (il regime di Hamas, ndr), che va abbattuto".
Hamas ribatte che è stato Israele a violare la tregua - iniziata nel giugno scorso - quando all'inizio di novembre il suo esercito ha compiuto alcune infiltrazioni e poi ha imposto una prolungata chiusura dei valichi.
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