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Rcs, patto blindato contro l’Opa

Paolo Giovanelli

da Milano

Il patto di sindacato di Rcs si è blindato ieri contro la possibilità di un’Opa lanciata da Stefano Ricucci, che nei giorni scorsi ha raggiunto il 16,1% del capitale e si è detto intenzionato a lanciare un’offerta d’acquisto. Una lunga riunione nel pomeriggio ha portato infatti a un comunicato che parlando di «turbolenze borsistiche e opacità informative» informa che i soci hanno deciso di sottoscrivere «con efficacia immediata una pattuizione che attribuisce ai partecipanti del patto un diritto di opzione di acquisto, a parità di condizioni, delle azioni che questo o quel partecipante venisse a trovarsi in futuro nelle condizioni di apportare da offerte pubbliche eventualmente promosse sui titoli Rcs».
La decisione è strategica perché la legge Draghi prevede che in caso di Opa i patti di prelazione (come quello vigente tra i soci Rcs) vengano a decadere. In questo caso, invece, la blindatura vuole andare al di là della legge Draghi, mettendo il patto al coperto dalle possibilità di un’Opa. Resta da vedere comunque se la decisione di ieri sera non solleverà contestazioni.
Ma la riunione di ieri, oltre a riaffermare «ancora una volta la compattezza degli aderenti al patto nel ritenere permanenti e strategiche le rispettive partecipazioni in Rcs... rappresenta la più eloquente smentita alle perduranti voci e illazioni circa i futuri scenari dell’azionariato di controllo del gruppo». E i soci hanno preso il «preciso impegno a considerare la partecipazione» del 58% di Rcs che fa capo al patto «come un investimento avente istituzionalmente carattere di stabilità». Insomma un «serrate le file» di cui si sentiva evidentemente il bisogno, visto che la riunione, prevista per oggi, è stata anticipata alla domenica che chiudeva il lungo ponte del 2 giugno. Nei giorni scorsi si erano diffuse voci, registrate anche da agenzie di stampa, secondo le quali non c’era unanimità tra i 15 aderenti al patto sull’opportunità di modificare il testo dell’accordo. All’incontro di ieri hanno partecipato sia il presidente Piergaetano Marchetti, sia l’amministratore delegato Vittorio Colao.


Il patto ha poi fatto balenare la possibilità di contromosse: «I partecipanti si asterranno da ulteriori smentite ove perdurassero voci e illazioni - afferma il comunicato -, voci che pertanto oggettivamente assumerebbero la valenza di turbative di mercato». Un modo per avvertire Ricucci che o lancia l’Opa o che nuove dichiarazioni potrebbero portare a una denuncia alla Consob.

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