Il re dei parcheggiatori abusivi aveva centomila euro in banca

Arrestato un algerino che controllava la sosta in un quartiere di Roma

da Roma

Le sue iniziali sono A.H.N., ma il 42enne algerino arrestato mercoledì dagli agenti del commissariato Colombo si faceva chiamare «Maximo». Forse in omaggio ai profitti della sua illecita e lucrosa attività. Il nordafricano, infatti, estorceva denaro ai parcheggiatori abusivi «attivi» nei quartieri di Ostiense e Testaccio, minacciandoli e imponendo loro il pagamento del «pizzo».
Ma, come spesso capita, l’avidità ha finito per tradirlo: dopo aver taglieggiato per mesi un romeno 31enne, rubandogli la carta d’identità per ricattarlo e costringerlo a consegnargli ogni giorno metà dei suoi guadagni, Maximo ha osato troppo. E quando il romeno lo ha pregato di restituirgli i documenti per poter rientrare in patria, l’algerino gli ha chiesto un «riscatto» di duemila euro: in fondo si trattava di lasciar andare via una consistente fonte di reddito. Molto consistente. Nei primi otto mesi del 2008, A.H.N. aveva depositato su un conto corrente, aperto a gennaio, 55mila euro.
Solo che il romeno, invece, non navigava nell’oro, e non aveva voglia di continuare a subire. Così ha fatto visita al commissariato di zona, raccontando ai poliziotti la vicenda. E quando l’algerino gli ha fissato un appuntamento per lo scambio soldi contro documento, al rendez vous si è presentata anche la polizia. Al romeno è andata di lusso, visto che Maximo dopo aver intascato i duemila euro si era rifiutato di riconsegnare la carta d’identità chiedendo altro denaro. Solo che al quel punto gli agenti sono usciti allo scoperto e hanno arrestato l’uomo.
Maximo si è rivelato pieno di sorprese: nel portafogli c’erano gli estremi dei suoi depositi bancari, per un totale di 100mila euro «risparmiati» in un anno e mezzo con il duro e remunerativo lavoro di taglieggiatore: nonostante la stagione estiva non sia la migliore, nel solo ultimo mese aveva depositato 7mila euro. L’uomo, interrogato, ha indicato come suo domicilio una baracca, dove gli agenti hanno ritrovato una serie di giacigli di fortuna.

Considerate le sue possibilità economiche, la polizia sospetta che nella catapecchia dormissero in realtà proprio i posteggiatori abusivi, e che l’algerino fosse una specie di «coordinatore-schiavista» del «lavoro» nel quartiere. Ma il romeno non ha voluto indicare altre vittime di Maximo. A cercarle, adesso, proveranno gli agenti.

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