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Il re saudita condanna il terrorismo e invita al dialogo

Si è aperta all’Onu la conferenza interreligiosa voluta da Riad. Il presidente israeliano Shimon Peres coglie l’occasione per sostenere il piano di pace del sovrano Abdullah

Il re saudita condanna il terrorismo e invita al dialogo

E’ stata sicuramente una prima: il presidente israeliano Shimon Peres ha preso la parola alle Nazioni Unite per lodare le posizioni del monarca saudita Abdullah. L’occasione è stata la conferenza interreligiosa voluta proprio da Riad e apertasi ieri a Palazzo di Vetro. L’Arabia Saudita non riconosce l’esistenza dello Stato d’Israele ma da anni sostiene un piano di pace che propone, in breve, la normalizzazione dei rapporti con i Paesi arabi in cambio di terra per i palestinesi. “Non possiamo cambiare il passato, ma possiamo dare forma al nostro futuro - ha detto il presidente israeliano - Sua maestà, ho ascoltato il suo messaggio e spero che la sua voce diventi prevalente nell’intera regione”, ha continuato riferendosi al piano proposto dal sovrano saudita.

La conferenza a Palazzo di Vetro sullo scambio interreligioso, fortemente voluta dall’Arabia Saudita, è già in sé un episodio inedito. Re Abdullah sta ormai da tempo portando avanti un’operazione mediatica e politica per cambiare l’immagine del proprio Paese agli occhi dell’Occidente. Dal regno saudita, culla del wahhabismo, corrente purista dell’islam che ha ispirato terroristi e jihadisti, sono partiti 15 dei 19 attentatori dell’11 settembre. Ma i terroristi non hanno scelto soltanto obiettivi occidentali, ma hanno colpito più volte con estrema violenza la stessa Arabia Saudita. Riad ha messo alla sbarra oltre 900 estremisti, processati da corti islamiche che si basano proprio sulla sharia, la legge coranica, il sovrano ha inoltre da poco incontrato Papa Benedetto XVI, ha organizzato nel Paese un vertice tra sunniti e sciiti e una conferenza interreligiosa a marzo, a Madrid, cui hanno partecipato religiosi cristiani, ebrei e musulmani e anche rabbini israeliani.

Ieri, re Abdullah, davanti a membri delle Nazioni Unite, ha detto che il terrorismo è nemico di tutte le religioni e ha chiesto un fronte unito per promuovere tolleranza.  

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