Reali taccagni: nessun appannaggio al marito dell’erede al trono

Altro che matrimonio d’interesse. Il futuro genero dei reali svedesi sperava forse di essersi sistemato per la vita, una volta accasato con la principessa Victoria. E invece no. In tempi di crisi nemmeno un posto da principe è una garanzia: i sovrani di Svezia hanno deciso che non daranno una corona a Daniel Westling, futuro marito della loro figlia, nonché erede al trono svedese. In termini tecnici, dopo il matrimonio Westling non godrà di nessun appannaggio da parte della casa reale.
La decisione inusuale è stata presa da re Gustavo e dalla regina Silvia in persona. Il motivo ufficiale - ha spiegato un portavoce reale al quotidiano Dagens Industri - è che, dato che il futuro principe «ha già dimostrato di essere autosufficiente», non ha nessun bisogno di ulteriori sostegni economici da parte dei futuri suoceri. Insomma un segnale chiaro, al genero e al Paese: niente sprechi, nemmeno in famiglia. Anzi, la coppia principesca darà il buon esempio. O, se non altro, il re e la regina non passeranno certo per spreconi.
Westling e la principessa Victoria si sposeranno il prossimo 19 giugno. I due si sono conosciuti più di sette anni fa in una delle palestre di Westling, che poi è diventato l’allenatore personale dell’erede al trono, oltre che il suo fidanzato. Quando è stato annunciato il fidanzamento, il futuro principe aveva dichiarato di voler mantenere la proprietà della sua rete di palestre, senza però più occuparsi di gestirle in prima persona. Ma già in quell’occasione i suoceri si erano mostrati di moderne vedute: il palazzo reale aveva fatto sapere di non aver nulla in contrario se Westling avesse continuato la sua attività. Fin da allora Westling avrà fiutato che l’aria era cambiata: certo la sua futura moglie non avrà problemi economici ma lui, per mantenere la sua indipendenza, dovrà continuare a lavorare. Perché le palestre, ai reali svedesi, non danno alcun fastidio: l’importante è che il genero sia «autosufficiente», come hanno spiegato, così che le casse di corte siano sgravate dall’obbligo di un eventuale appannaggio.
Per il resto, come ogni coppia del ventunesimo secolo, i due principi dovranno attenersi al principio fondamentale dell’economia domestica: indipendenza e fonti plurime di reddito. E pazienza se lei, in questo caso, è decisamente più avvantaggiata: è la Svezia, paese in cui la parità fra i sessi è più che un dogma, e la posizione dominante delle donne non fa notizia. Quindi il povero Westling è destinato ad accettare il ruolo, con tanto di oneri. E lavoro.
Ma probabilmente non si deve offendere, non è più tempo di fasti, neppure per i grandi casati d’Europa. E perfino Oltremanica alle teste coronate tocca (quasi) lavorare. Camilla Parker Bowles è addirittura finita in una soap opera: si è improvvisata barista in Coronation Street, serie britannica di cui la duchessa di Cornovaglia è una fan di lunga data. E non ha nascosto il desiderio di comparire in una puntata, come già fece il marito, il principe Carlo, una decina d’anni fa.


Camilla si è messa a servire una birra dietro il bancone del pub Rover’s Return per festeggiare i cinquant’anni della fiction: chiamata dagli appassionati anche «Corrie» o «The Street» e ambientata nella comunità della classe operaia di Weatherfield, la soap va in onda in prima serata dal 1960. Tanto che Camilla, in visita sul set a Manchester e l’ha definita «una istituzione britannica meravigliosa».

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