
David Gilmour è la prova che una singola nota, se suonata con intelligenza, vale più del veloce assolo di un virtuoso. Gilmour scava, non fa ginnastica con le dita. È la voce lirica e meditativa dei Pink Floyd. Il suo stile incarna la classicità rock: rigore formale, melodia scolpita, nessun vezzo. Dal vivo, Gilmour raramente improvvisa. I suoi assoli sono pensati e dunque non cambiano. Di recente Gilmour ha contestato questa visione: "Io non riesco a suonare gli assoli di Comfortably Numb allo stesso modo per due volte di fila. Le cover band invece li riproducono nota per nota". Vero, ma di fatto è una improvvisazione saldamente ancorata a passaggi melodici estremamente precisi. Il suono di Gilmour è eleganza malinconica: un suono che distilla nostalgia e misura il tempo come un metronomo emotivo. Non a caso Gilmour cita Comfortably Numb. I due clamorosi assoli sono il suo marchio di fabbrica e anche un passaggio quasi obbligato per chi vuole imparare a suonare la chitarra rock. Sono un distillato di sapienza tecnica e di gusto melodico, senza contare il suono di una potenza sconvolgente.
Gilmour è fedele a sé stesso: indifferente alle mode, cura solo la purezza del timbro. In lui, la bravura è tutta nella necessità di ogni nota. Poi ha i suoi segreti, come ha raccontato in una intervista a Rick Beato, star dei social e musicista di valore. Ad esempio, il vibrato, reso inimitabile da un uso accorto del delay, un effetto della chitarra. Questa coerenza spiega anche il nuovo film concerto Live at the Circus Maximus, Rome, registrato a Roma durante il Luck and Strange Tour del 2024. Il film approderà nelle sale e nei cinema IMAX dal 17 settembre 2025, seguito il 17 ottobre dall'album live The Luck and Strange Concerts (in 4LP o 2CD) e dalle edizioni Blu-Ray e DVD, con audio 5.1 e Dolby Atmos e quasi due ore di contenuti extra. La scaletta unisce brani dell'ultimo disco Luck and Strange e classici come Time, Comfortably Numb, Wish You Were Here. Da molto tempo, Gilmour ha l'abitudine di filmare i suoi concerti più importanti. Non è dunque il primo che finisce sul grande schermo. Il concerto italiano però si addentra nella carriera solista del chitarrista e abbandona, con qualche eccezione inevitabile, il repertorio dei Pink Floyd. Gilmour in una recente intervista a Record Collector: "Storia conclusa. Siamo rimasti in tre, non ci parliamo, e probabilmente è meglio così". Le divergenze con il bassista Roger Waters sono note e hanno avuto strascichi giudiziari decennali. Il batterista Nick Mason invece porta in giro il repertorio dei primi Pink Floyd (epoca Syd Barrett) con la sua band.
Chi lo segue sa che Gilmour ha progressivamente abbandonato molti brani dei Settanta. Non per stanchezza, ma per fedeltà al presente. Ci sono anche ragioni concrete: la voce non ama più certe altezze, e preservarla è la principale preoccupazione di Gilmour (classe 1946); la chimica di gruppo che rendeva vive le lunghe suite non esiste più; i testi nati da tensioni psichedeliche o politiche, tipici di Waters, non lo rappresentano. Qui sta anche la differenza tra la sua produzione solista e i Pink Floyd. La band era una macchina simbolica: drammi sociali, fantascienza distopica, concept-album monumentali (The Dark Side of the Moon, The Wall). Ogni disco una cattedrale sonora, dove la chitarra serviva un disegno collettivo. Nei lavori solisti On an Island, Rattle That Lock, Luck and Strange Gilmour si muove in direzione opposta: sguardo intimo, temi personali, arrangiamenti soft. I Pink Floyd appartengono a un'epoca di fiducia nella "grande opera rock", quando il concept, l'album a tema, magari doppio, voleva essere romanzo e manifesto. Oggi quell'ambizione rischia di suonare retorica. Gilmour non ha nostalgia di quelle scenografie ideologiche: preferisce piccoli quadri sonori, canzoni che vivono di allusioni private. Non è fuga, è realismo. La musica per lui regge solo se è necessaria, non se pretende di farsi predica.
Così, dal Circo Massimo
alle edizioni in vinile e Blu-Ray, il presente di David Gilmour racconta un musicista che continua a essere attuale senza cavalcare e il proprio mito. Ogni nota è una scelta morale: sottrarre, distillare, cercare l'essenza.