Cultura e Spettacoli

IL REALITY? È GIOCHI SENZA FRONTIERE

Tra i reality della nuova generazione, La Fattoria (mercoledì su Canale 5, ore 21) appartiene al tipo «estremo», giocato cioè sulle condizioni di vita dure, sulle prove da superare, sulla retorica della «sfida con se stessi». Fa insomma parte di quella serie di spettacoli, come l'Isola dei Famosi e La Talpa, che hanno dato una sterzata al reality di tipo tradizionale come è ad esempio il Grande Fratello, dove almeno in apparenza conta di più (e contava molto all'inizio) lo studio sociopsicologico dei personaggi, l'osservazione più o meno divertita delle loro relazioni nella cattività domestica. Qui conta di più l'azione, l'aspetto avventuroso indotto dalle peripezie richieste ai concorrenti, tanto che La Fattoria a volte sembra una sorta di Giochi Senza Frontiere riservato a vip non sempre in forma sul piano fisico ma disposti ad ogni genere di cimento pur di portare a casa la ricca pagnotta. Non c'è più, nei reality della nuova generazione, alcuna pretesa di analisi sociologica e nemmeno la curiosità iniziale di trovarsi di fronte a un genere che mutava le abitudini spaziotemporali della scena televisiva mettendo degli sconosciuti al centro dell'attenzione. Le curiosità sono di tipo più spiccio: come si comporterà il vip di turno messo in condizioni di vita disagevoli, quanto litigheranno i partecipanti, quali saranno i momenti disdicevoli su cui si abbatterà come una inevitabile tassa la riprovazione del Moige. Su questo versante il materiale si prevede generoso, perché Alvaro Vitali non dovrebbe mancare di «fare rumore» come è nella sua pierinesca tradizione, a Leopoldo Mastelloni qualche sadico cercherà di pestare i calli per poi ascoltarne con attenzione la reazione, Randi Ingerman ha capelli così provocatoriamente lunghi e ricchi che difficilmente qualche altra concorrente resisterà alla tentazione di avvinghiarli, Aldo Montano ha fama e fisico da tombeur ideale per smuovere le acque sentimentali, Katia Ricciarelli è la classica «ma cosa c'entra lei là dentro» capace di dare un po' di pepe all'insieme. Di pepe ci sarà comunque bisogno perché l'inizio è risultato quanto mai lento, faticoso, a tratti decisamente noioso, tanto da spingere la conduttrice Barbara D'Urso a bacchettare in diretta sia qualche concorrente privo di sprint, che parlava e si muoveva al rallentatore, sia l'inviato Francesco Salvi rimproverato di «parlare troppo». Tra i momenti più fiacchi di questi reality c'è ormai il rito consunto delle nomination, stiracchiato all'inverosimile come il più scontato dei copioni.

Anche perché il pubblico comincia a capire che i personaggi ingaggiati con maggiore esborso economico, come ad esempio Montano e la Ricciarelli, non potranno certo uscire dal gioco anticipatamente.

Commenti