Una foto sovraesposta, con chiaroscuri troppo evidenti: nella camera oscura dove si sviluppano i risultati dei sondaggi, può capitare che emergano contraddizioni inspiegabili. È appunto il caso dellindagine campionaria contenuta nel Rapporto Upi Lazio-Eures 2009, secondo la quale nel 2008 i reati nel Lazio sono diminuiti del 13,7% (-7,6% in Italia) rispetto al 2007, ma la percezione di insicurezza dei cittadini aumenta. Per capire meglio, non è male ribadire il concetto: nella nostra Regione il numero dei reati diminuisce come in tutta Italia, ma il calo percentualmente è il doppio di quello medio nazionale. Però, evidentemente, non bisogna abbassare la guardia sul fronte della sicurezza, visto che - pur ricorrendo allartificio verbale della cosiddetta percezione - cè chi non si sente poi così tranquillo.
Tanto che, sempre secondo il sondaggio dellUnione province svolto dallEures, la domanda di interventi in materia di sicurezza e legalità si attesta al 32,8 per cento a livello regionale e cresce addirittura al 36,6 per cento in provincia di Roma e al 38,6 per cento in città. Stranamente, unanaloga percentuale di cittadini (il 33,9 per cento) vorrebbe dai propri amministratori più interventi a sostegno delloccupazione. I ricercatori dellEures precisano che, per quanto riguarda la percezione di sicurezza allinterno del proprio comune-quartiere di residenza, dal rapporto emerge che il 58,7% degli intervistati si sente sicuro, mentre oltre 4 cittadini su 10 (il 41,3%) esprimono la percezione opposta. Si tratta soprattutto di donne e anziani.
Diminuiscono soprattutto furti e rapine. I furti, circa la metà dei reati denunciati, diminuiscono del 24% rispetto al 2007, calano soprattutto a Roma (-25,5%). Le rapine segnano nel 2008 una diminuzione rispetto al 2007 al 15,4%. Diminuiscono le violenze sessuali denunciate nel Lazio (-2,5%, passando da 438 nel 2007 a 427 nel 2008), anche se in aumento del 18,3% rispetto al 2006 (+8,4% in Italia). Diminuiscono anche i decessi per droga (-17,1% tra il 2007 e il 2008) che negli ultimi dieci anni calano del 44,9%, così come si riducono i reati commessi da minorenni (-2,1% tra il 2006 e il 2007), i suicidi (-6,7% tra il 2007 e il 2008). Ma mentre diminuiscono gli infortuni sul lavoro in genere (-0,1% nel 2008), soprattutto quelli mortali (-7,9%), sono le donne a pagare il prezzo più alto (+1,9%). Nel Lazio diminuisce il fenomeno delle baby-gang con Roma che registra un calo del 18,1% tra il 2005 e il 2006 e del 3,1% tra il 2006 e il 2007.
Soddisfazione è stata, ovviamente, espressa dal sindaco Gianni Alemanno che, durante la campagna elettorale aveva trasformato la sicurezza in uno dei suoi cavalli di battaglia. «Il calo dei reati nel 2008, in linea con i dati che abbiamo sempre diffuso, certificato anche dallEures per conto dellUpi - ha spiegato il primo cittadino - conferma la bontà delle politiche che stiamo seguendo. Il patto per Roma Sicura, la stretta collaborazione con la prefettura, la questura e i comandi provinciali di carabinieri e guardia di finanza - ha aggiunto Alemanno - stanno dando i loro frutti. Le statistiche sono importanti e dimostrano la correttezza dellanalisi nellaffrontare il problema. Limitarsi, però, a considerarle come un valore assoluto rischierebbe di trarre in inganno: non è un punto di arrivo ma di partenza. La strada è quella giusta. Occorre proseguire e intensificare questa azione».
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