Un'esplosione, una grossa nuvola di fumo, un corri corri da una parte e dall'altra. Poi le sirene dei vigili del fuoco di Rapallo, quelle dei carabinieri di Recco e Santa Margherita. Recco ricade nell'incubo «unabomber».
Sono passate da poco le 21 quando, venerdì sera, una bomba fai-da-te ha preso di mira uno degli storici locali della capitale enogastronomica: «La Baracchetta», sul lungomare di Recco. Un muro abbattuto, la porta scardinata e la tettoia seriamente danneggiata è la lista dei danni subiti dal locale specializzato nella preparazione della tipica focaccia al formaggio. Esclusa la piste dell'estorsione (visto che il titolare del locale, Biagio Palombo, ha affermato di non avere mai ricevuto richieste estorsive), il paese ricade nell'incubo del bombarolo, della frangia eversiva. Antichi fantasmi cittadini che alimentano ipotesi, sospetti, conflitti sociali e politici. Fantasmi che vengono rievocati a ogni evento esplosivo (i primi scoppi risalgono al 2001 e al 2003 e hanno preso di mira la sala polivalente). Fantasmi resi ancora più inquietanti, questa volta, da una ricorrenza temporale. E' passato praticamente un anno, infatti, dall'ultima deflagrazione che nel febbraio 2007 ha preso di mira lo stesso Municipio mandando in frantumi le vetrate del palazzo comunale e danneggiando gravemente i locali dell'anagrafe e della polizia municipale. Un anno fa si era parlato di una bomba carta.
Venerdì sera è stato usato, a quanto di riesce a sapere, un ordigno altrettanto rudimentale costruito con della polvere pirica e una bomboletta di gas da campeggio. «Non ci facciamo certo abbattere da questa vigliaccata» dichiara comunque il titolare della Baracchetta. E per ribadirlo, lo stesso Biagio Palombo conferma per oggi la prevista e festosa «Sagra della torta di riso».
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