Questa basca nacque nel 1913 a Osintxu, in diocesi di San Sebastián. Ebbe la sfortuna di avere una madre che entrava e usciva dall'ospedale psichiatrico di Santa Agueda, vicino a Guipúzcoa. Per giunta, a cinque anni perse il padre Prudencio, falciato dalla terribile epidemia «spagnola» nel 1918. Nel 1929 la nostra Regína entrò nel noviziato delle suore Mercedarie della Carità a Zumárraga col nome religioso di suor Isabel de Jesús. Si trattava di una congregazione relativamente recente, essendo stata fondata nel 1878 a Málaga dal canonico Juan Nepomucéno Zegri y Moreno. Nel 1931 la nuova suora venne assegnata in servizio al tubercolosario di Tablada, dalle parti di Madrid. Quattro anni dopo passò all'ospedale per sacerdoti «San Pedro», nella capitale. Gli anni della guerra civile li trascorse, grazie al cielo, senza particolari problemi perché faceva l'infermiera nel defilato sanatorio di Torax. Potè così pronunciare i voti perpetui nel 1939 a Eibar. La descrivono come un tipo allegro e gioviale, molto amata per questo dai pazienti e soprattutto dagli anziani di cui si occupò negli ultimi anni.
Forse i rivoluzionari repubblicani, durante gli anni della mattanza a danno dei cattolici e soprattutto del clero, la lasciarono in pace per via delle sue funzioni: si sa, ogni rivoluzione laicista ha sempre distinto tra chierici «inutili» (i contemplativi) e gli altri, quelli che si spendono negli ospedali o le suore che fanno le secondine negli isitituti di pena femminili. Chissà. La rivoluzione la risparmiò ma non la malattia. Fu la tubercolosi a portarsela via nel 1941.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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