Roma

Regionali, Pdl al 43 per cento. Ma per vincere serve l’Udc

Regionali, Pdl al 43 per cento. Ma per vincere serve l’Udc

Pdl primo partito con il 43 per cento, Pd al 29,4 per cento e Idv terzo al’8,3 per cento. Andrebbero così i voti di lista delle elezioni regionali del Lazio se si effettuassero oggi invece che nella prossima primavera. Lo rivela un sondaggio della società Crespi effettuato per conto dell’agenzia giornalistica Omniroma nei giorni 11-14 settembre. Un dato che consegnerebbe probabilmente la Pisana nelle mani del centrodestra, anche se molto peseranno le scelte dell’Udc e della Destra, veri aghi della bilancia. Il partito di Casini, in bilico tra i due poli, entrambi in fase di corteggiamento, è accreditata oggi del 5 per cento delle preferenze. A favore della lista di Francesco Storace, invece, si pronuncia il 4 per cento. Se entrambi i partiti si alleassero con il Pdl la vittoria virtuale delle destre sarebbe cosa fatta, con il 52 per cento complessivo. A sinistra invece i partiti minori assommano il 6,5 per cento (Sinistra e Libertà al 3,5, Prc e Pdci insieme al 3). La lista Pannella-Bonino è al 2 per cento e gli altri partiti all’1,8.
Dati che non rappresentano una polizza sulla vita per il centrodestra, ma che soddisfano comunque Vincenzo Piso, coordinatore regionale del Pdl nel Lazio: «Il fatto che si registri un aumento della percentuale di consensi del Pdl rispetto alle europee (43% contro il 42,7%, ndr) mi sembra una grande indicazione positiva della quale tutta la classe dirigente Pdl locale e nazionale deve tenere conto. Nonostante un insieme condizioni non ottimali, anche per la dialettica piuttosto vivace nel Pdl, è evidente come ci sia un mandato forte dell’elettorato a continuare sulla strada del Pdl, strada indicata come maestra e vincente». «È evidente - contimua Piso - che il Pdl debba aprire una grande stagione di confronto con tutte le forze che non si riconoscono in schieramenti di sinistra per declinare in maniera moderna e aperta. Nel Lazio, dopo cinque anni di immobilismo, l’alternativa di governo deve essere credibile».
Del ruolo di ago della bilancia della corsa alla Pisana è consapevole Luciano Ciocchetti, segretario regionale dell’Udc, che però non si accontenta del 5 per cento dei voti «virtuali» del sondaggio Crespi: «Puntiamo a raggiungere e superare il 6 per cento delle preferenze», dice Ciocchetti. Che aggiunge: «Non faremo parte acriticamente delle coalizioni del bipartitismo italiano e laziale. Per costruire un’alleanza di governo è necessaria una forte discontinuità politica e programmatica, che oggi non vedo né nel Pd né nel Pdl». Di più si saprà alla fine di ottobre, quando «si concluderà la conferenza programmatica regionale e si potrà aprire un discorso serio e concreto». «Mi interessano poco il toto-candidati - conclude Ciocchetti - o la continuità politico-amministrativa che ci sarebbe con l’attuale maggioranza. Noi vogliamo un forte cambiamento».
E nel Pd, quali sono le reazioni al sondaggio? Buone, anche perché dopo i sondaggi, come dopo il voto, nessuno ammette di aver perso: «Il sondaggio commissionato da Omniroma dimostra come il centrosinistra alle prossime elezioni di marzo può confermarsi alla guida della Regione Lazio e che l’alleanza con l’Udc è utile per raggiungere quest’obiettivo - dice Umberto Marroni, capogruppo del Pd in Campidoglio -.

Inoltre è evidente che a Roma non si registra un effetto Alemanno a vantaggio del Pdl, anzi l’immobilismo del sindaco e della giunta di questi mesi sta creando scontento e disillusione anche nell’elettorato cittadino di destra».

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