Regione, 23 milioni di spese telefoniche

Più ombre che luci. La manovra finanziaria della Regione Lazio - un pacchetto da 26 miliardi di euro con la sanità che assorbe da sola, come tradizione, quasi la metà delle risorse, pari a 10 miliardi - nasconde al suo interno qualche gustosa «chicca» che ha destato la nostra attenzione. Al di là della diatriba sul fatto che il bilancio 2010 e quello pluriennale 2010-2012 siano meramente tecnici oppure con connotazioni politiche, che ha acceso il dibattito in consiglio regionale, spulciando tra l’enorme faldone delle spese, presentate dalla giunta, emerge più d’una curiosità. A partire dall’azzeramento del capitolo H22511, relativo ai contributi per la diffusione dei defibrillatori, che da uno stanziamento nel 2009 pari a 350 mila euro passa, in un battibaleno, agli zero euro del 2010. E le cose non migliorano per il futuro visto che la casella dello stanziamento per i defibrillatori si presenta vuota anche per il 2011 e 2012.
Stessa beffarda sorte è toccata anche agli interventi per la memoria delle vittime del terrorismo (capitolo R31541) che, in un colpo solo, crollano dai 500 mila euro stanziati nel corso dell’esercizio finanziario 2009 ai 150 mila del prossimo anno con un taglio netto di ben 350 mila euro. Anche in questo caso, il futuro è tutto meno che roseo visto che per le annualità successive sono previsti zero euro. Persino le iniziative volte a favorire la memoria storica sulla tragedia dell’olocausto, che comprendono il finanziamento di visite di studenti ai campi di sterminio, hanno subito un colpo d'accetta, passando da uno stanziamento iniziale, nel 2007, di 150 mila euro, ai 100 mila dell’anno in corso per raggiungere i 50 mila del 2010, con una previsione pluriennale fino al 2012 anche in questo caso di zero euro. La memoria, insomma, sembra far difetto all’amministrazione regionale. Così come la trasparenza, tanto strombazzata da Piero Marrazzo, subisce decisamente un brutto colpo. Il capitolo R31543, relativo alle «spese per il programma di trasparenza totale e responsabilizzazione amministrativa», cala vertiginosamente dai 600 mila euro del 2009 ai 200 mila del 2010. Quattrocentomila euro in meno che presumibilmente creeranno danni alla «casa di vetro» dei sogni di marrazziana memoria. Ciò che non mancano, anzi ci sono in abbondanza, sono i quattrini erogati alle comunità montane che al di là dei tanto annunciati tagli, ammontano ancora, alla voce «spese correnti», per il 2010, a ben 3 milioni e 450 mila euro. I comuni incastonati tra i monti possono anche per il futuro sorridere a tutto tondo visto che complessivamente, per il 2011 e per il 2012, arriverà dalla Regione un vagone carico di 6 milioni e ottocentomila euro. La montagna è un argomento che deve appassionare parecchio le stanze di via Cristoforo Colombo 212 considerato che, oltre alla generosità verso le amministrazioni comunali che svettano in altitudine, nelle pieghe del bilancio si è trovato spazio anche per sovvenzionare con un contributo il corpo nazionale di soccorso alpino. Al capitolo E33506 si prevede infatti a favore del suddetto ente uno stanziamento di 50 mila euro per il 2010 per le iniziative a carattere educativo e culturale rivolte alla prevenzione degli infortuni in montagna.


Dulcis in fundo, dando uno sguardo alle spese postali, telefoniche, di cancelleria e di biblioteca abbiamo scoperto che lo stanziamento per il 2010 è pari a oltre 23 milioni di euro con un aumento di quasi 7 milioni rispetto all'anno precedente. Il telefono non piange alla Regione.

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