«Regione Lombardia è stata la prima sul territorio nazionale a farsi carico della persona con Sla (Sclerosi laterale amiotrofica, ndr) e dei suoi familiari; e inoltre permesso la creazione del primo centro di presa in carico globale del malato neuromuscolare e in particolare la Sla, il Centro clinico Nemo presso lAzienda ospedaliera Niguarda di Milano». Lo ha ricordato Mario Melazzini, presidente nazionale dellAssociazione italiana Sclerosi laterale amiotrofica, nel momento in cui lo sciopero della fame di alcuni malati partito dalla Sardegna ha riportato lattenzione su questo grave problema, in particolare per quanto riguarda lassistenza domiciliare.
In effetti Regione Lombardia ha messo in campo diverse forme di sostegno ai malati di Sla e ai loro familiari che possono suggerire un metodo di intervento per questo grave problema anche in altri territori: un assegno mensile di 500 euro per chi assiste in casa il malato, un voucher flessibile di 619 euro al mese per le cure domiciliari, la possibilità di uno o più ricoveri di sollievo fino a 90 giorni a titolo completamente gratuito. E inoltre, come ricordato da Melazzini, ha sostenuto la creazione del Centro Nemo presso lospedale Niguarda-Cà Granda, unico in Italia dedicato alle malattie neuromuscolari. «Questanno abbiamo stanziato 12 milioni per questi provvedimenti - sottolinea il presidente della Regione Roberto Formigoni - con la volontà chiara di far sentire la nostra vicinanza alle famiglie in un momento di grande difficoltà.
Il contributo mensile di 500 euro per i malati di Sla è destinato al familiare che quotidianamente dedica tempo ed energie per aiutare queste persone per la propria cura personale, ligiene, lalimentazione e la mobilizzazione.
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