Roma

Regione, anche la Cirinnà è in corsa per un incarico

Per le consulenze esterne la giunta Marrazzo ha stanziato una cifra superiore del 40 per cento rispetto alla precedente presidenza

Antonella Aldrighetti

Nella «casa di vetro», si sa, il personale costa caro. Se poi d’incanto arriva una fatina e la trasforma in una «reggia di cristallo di Boemia» il prezzo sale ancora. Non ce ne voglia il presidente della Regione Piero Marrazzo, se proseguiamo con la metafora ma, la sua «casa di vetro» assomiglia piuttosto a una Domus aurea. E i contratti d’oro sottoscritti negli atti licenziati dalla giunta lo dimostrano. Per allungare la lista dei consulenti-dirigenti troviamo altri nomi: quello di Michele Misuraca, responsabile dei Grandi eventi al quale è stato riconosciuto un compenso annuo di 150mila euro e di Nicola Zamperini in qualità di portavoce dell’ex conduttore televisivo, già direttore della testata Lazio informazione, della medesima cifra. Sommandoli agli altri 150mila del capo ufficio stampa, Sandro Cristaldi, arriviamo a 450mila complessivi.
Un impegno di spesa considerevole: pari al 40% in più se confrontato a quello dei predecessori, incaricati nell’ex giunta Storace. A questo punto lo staff dei fedelissimi sembrerebbe al completo? Macché. Da «radio Pisana» arriverebbero notizie sul futuro ingaggio, a via Cristoforo Colombo, della delegata di Veltroni alla tutela dei diritti degli animali, Monica Cirinnà. A costei dovrebbe essere affidata la nuova costituzione dell’Uda regionale come auspicato dal consigliere dei Verdi, Peppe Mariani. Che già sui manifesti elettorali s’era lasciato ritrarre con lei. Mentre ad elezione avvenuta argomentava di proporre a Marrazzo «l’istituzione di un ufficio preposto a queste problematiche e inserito nel lavoro di programmazione politico e amministrativo della giunta». E sulla stessa lunghezza d’onda, la medesima «emittente» anticipa novità sul fronte scuola-formazione. Con una promozione per Elisabetta Longo, in qualità di dirigente compartimentale, al posto di Franco Schina. Longo già all’epoca della giunta Badaloni ricopriva il ruolo di capo segreteria per l’allora assessore Lucisano. Ma qualcosa non torna: la futura school-manager non avrebbe i requisiti di anzianità per ricoprire l’incarico. Due anni come quadro dirigenziale anziché 5. Passando oltre le nomine esternalizzate e continuando, con ironia metaforica, sull’onda di Marrazzo «pro domo sua» viene fuori altro. Se da un lato le spese per rimpinguare la schiera dei consulenti negli uffici di Giunta è assai corposa dall’altro i servizi da destinare al consiglio regionale languono. Per quanto riguarda i 70 consiglieri alla Pisana gli spazi affidati nonché l’automazione tecnologica lascia a desiderare. Almeno stando a quanto riportato dai gruppi consiliari d’opposizione che lamentano tecnologie in disuso, reti telematiche lente e di un numero di computer insufficiente.

«Noi ad esempio ne abbiamo uno solo, gli altri ce li portiamo da casa - chiosa Fabio Desideri capogruppo della Lista Storace - sarà il nome che rappresentiamo però, malgrado le richieste, ci mancano pure sedie e scrivanie».

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