Gli spot della Regione sulle tv locali finiranno lunedì. I manifesti saranno tolti alla fine della prossima settimana per lasciare spazio, come prevede la legge entro un mese dalle votazioni, ai tatzebao delle liste elettorali. La polemica, invece, è destinata a durare a lungo, dopo la serie di articoli del Giornale dedicati alla campagna pubblicitaria di De Ferrari che magnifica i successi della giunta su tagli delle tasse e precari. Il centrodestra, intanto, si è rivolto alla Corte dei Conti. Il centrosinistra respinge le accuse. «In sostanza - spiega il governatore Claudio Burlando - non vedo perché non potevamo informare i cittadini con spot e manifesti su riduzione delle tasse e regolarizzazione dei precari. Si tratta di provvedimenti previsti da leggi regionali già approvate, quelle del 14 dicembre 2007 e quelle del 24 gennaio 2006 e 3 aprile 2007. Inoltre tutto è stato fatto, come prevede la legge nazionale 28/2000, in forma impersonale. Ci mancherebbe altro che, dopo avere alzato le tasse i primi anni, a causa del buco di bilancio lasciato dalla giunta Biasotti, adesso che abbiamo lavorato bene non possiamo pubblicizzare il fatto di fare pagare meno tasse. Lo stesso ragionamento vale per i precari».
Secondo la legge regionale 3/2004 si possono pubblicizzare comunicati stampa che diano notizia di atti della giunta e si possono realizzare campagne promozionali settoriali connesse, strumentali all'attuazione delle politiche regionali. Il dubbio rimane sugli spot televisivi che annunciano la regolarizzazione dei precari e la diminuzione delle tasse su disegni di legge, non approvati dal consiglio regionale.
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