Roma

Regione, giunta in dirittura d’arrivo

I dieci giorni di tempo previsti dallo Statuto stanno per scadere, ma la giunta non è ancora pronta, a meno di una sorpresa dell’ultim’ora. Nel “palazzone” di via Cristoforo Colombo i collaboratori di Renata Polverini hanno prenotato per oggi la «sala Tevere», che è quella dove si tengono le conferenze-stampa più importanti, e non risultano altre manifestazioni in programma. Ma almeno fino a ieri sera non era giunto l’ok definito alla squadra che affiancherà la neo-presidente del Lazio. Le ultime grane, in ordine di tempo, riguardavano la messa in discussione di alcuni nomi considerati vicini ad Andrea Augello e quindi - seppure indirettamente - di osservanza finiana. Tutti, però, si sono affrettati a chiarire che questa ipotesi è infondata, a cominciare dallo stesso Augello che l’ha definita «stravagante». Il sindaco Alemanno ha ribadito anche ieri che «la giunta Polverini sarà fatta sulla base di considerazioni in chiave esclusivamente locale». Niente a che vedere, quindi, con le conseguenze dello strappo tra Fini e Berlusconi. La stessa Polverini ieri mattina ha insistito: «Che vuol dire che i finiani sarebbero a rischio? Non capisco perché si voglia sempre inserire la Regione in un contesto nazionale che è politico: qui si parla invece di amministrazione». Dopo l’incontro della neo-governatrice con il premier Berlusconi sembra, insomma, probabile che almeno uno degli assessori sia espressione della componente finiana, nel caso specifico «augelliana».
Ma le incognite non riguardano solo le diatribe all’interno degli ex aennini. C’è l’Udc che ha dato mandato addirittura a Cesa di puntare i piedi minacciando un “appoggio esterno” nel caso in cui non venisse data risposta alle aspettative dei centristi. E che dire della Destra di Storace? Molto difficilmente l’ex governatore si accontenterà di un semplice ruolo istituzionale per sé stesso o per uno dei suoi. Per tacere, infine, di tutti gli ex consiglieri tagliati fuori dalla mancata presentazione della lista provinciale romana, ognuno dei quali si aspetta un riconoscimento. Ieri Donato Robilotta (ex Pdl-Socialisti riformisti) ha polemizzato sulla rosa dei nomi Pdl per la giunta chiedendo la convocazione del coordinamento regionale. Domani si terrà, invece, la riunione del coordinamento romano del Pdl, ma probabilmente la giuntà sarà già (stata) fatta. L’ultima voce circolata ieri sera riguardava l’ipotesi di un assessorato «pesante» a Vincenzo Piso, deputato, che dovrebbe però dimettersi da coordinatore regionale del Pdl.

Nel toto-assessori l’ipotesi-Piso ha preso corpo solo perché rappresenterebbe un escamotage per superare le divisioni in quota ex An.

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