Roma

Regione, la rivolta degli auto-noleggiatori

Regione, la rivolta degli auto-noleggiatori

Rita Smordoni

Parte oggi la mobilitazione dei noleggiatori di auto con conducente contro il provvedimento della Regione che pone severe limitazioni all’intero settore. Le associazioni di categoria, che raggruppano circa 4mila imprese, hanno chiesto un incontro con i capigruppo e col presidente della commissione Mobilità Enrico Luciani per rinviare al 31 dicembre l’entrata in vigore della legge regionale n.7 del 2005, in modo da modificare nel frattempo il testo del provvedimento.
Sotto accusa, le disposizioni che impongono grosse limitazioni alla circolazione degli N.C.C. nel Lazio. «Secondo il nuovo provvedimento - spiega Mauro Maggi, coordinatore nazionale della Federnoleggio-Confesercenti - il servizio di noleggio con conducente dovrebbe partire solo dal comune che ha rilasciato l’autorizzazione, togliendo così la possibilità alle aziende che hanno autorizzazioni di altre regioni e comuni di esercitare l’attività nel Lazio».
Esempio: un noleggiatore con autorizzazione del Comune di Tivoli potrà portare il cliente all’aeroporto di Fiumicino, ma non potrà accordarsi con lui per il percorso inverso. «Ma se lo stesso cliente chiama da qualunque parte d’Europa o d’Italia lo stesso noleggiatore di Tivoli - precisa Maggi - la legge glielo consente. È un paradosso, perché la legge nazionale e la normativa europea prevedono la libera circolazione d’impresa e la libera concorrenza». E infatti le associazioni di categoria fanno sapere d’aver chiesto alla Commissione europea l’avvio di una «procedura di infrazione su una situazione giuridica distorsiva del mercato, in contrasto con gli obblighi che il diritto comunitario impone allo Stato italiano e alle sue articolazioni regionali». Anche il ministero dei Trasporti ha riconosciuto che tali limitazioni sono in contrasto con la legge nazionale, mentre l’Antitrust ha espresso un parere negativo sul provvedimento.
«È indubbio che pressioni affinché la legge rimanga com’è vengono fatte anche dalla categoria dei tassisti - accusa Maggi -, che vedono i noleggiatori come diretti concorrenti. Ma i due tipi di servizi non si sovrappongono, poiché il noleggiatore non sta sulla piazza a fare concorrenza al tassista, ma si muove solo su chiamata, oppure su contratto con un’azienda privata o pubblica». Insomma, c’è posto per tutti.
«Chiediamo al presidente della Regione di rispettare gli impegni presi in campagna elettorale - tuona Maggi -. In un precedente incontro avuto con la categoria, il futuro governatore aveva riconosciuto infatti la necessità di modificare una legge che cancella dal mercato centinaia di imprese e toglie lavoro a più di 15mila operatori». Il braccio di ferro tra gli autonoleggiatori e la Regione comincia oggi, dalle 7 del mattino. L’appuntamento è sotto la sede della Pisana, dove all’ordine del giorno è prevista la discussione sulla proroga della legge «incriminata».

Un altro presidio è annunciato sotto le finestre della presidenza della giunta Marrazzo, in via Rosa Raimondi Garibaldi.

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