Regione, la sinistra fa un patto per commissariare Burlando

Nasce il Forum fra Rifondazione, Comunisti italiani e fuoriusciti Ds per «combattere le politiche centriste»

Regione, la sinistra fa un patto per commissariare Burlando

(...) Sì, è vero, c’era un programma elettorale che era stato sottoscritto da tutti prima delle elezioni. Ma si sa come vanno queste cose: «Il programma era una lista della spesa, grandi capitoli su grandi temi, e non entrava nel merito di tutto - spiega Tirreno Bianchi il capogruppo del Pdci -. Ma un conto sono le linee guida, un conto come vengono applicate. Noi vogliamo su tutto una caratterizzazione meno centrista e più di sinistra». Vaglielo a dire alla Margherita.
Non mancano le accuse. Bianchi parla di «atteggiamento da primedonne» del presidente della giunta Claudio Burlando e degli assessori, Nesci di «squilibrio in giunta», dove Prc e Pdci hanno solo due assessori. «Ma non ci scandalizziamo e non vogliamo poltrone: abbiamo obiettivi comuni e li porteremo avanti in modo unitario, esercitando maggiore controllo sulle decisioni che vengono prese». Del resto la giunta fa le proposte ma poi è l’assemblea che le vota, e infatti sono già iniziati i conteggi: «Siamo in sei e se, come crediamo riusciremo a fare su molte questioni, coinvolgeremo anche i Verdi, siamo a otto voti». Contro i 14 dell’Ulivo, sono già abbastanza per far mancare il numero legale.
Così, hai voglia a precisare che mica è detto, che si debba arrivare allo scontro. Le prime mosse che il Forum annuncia non lasciano ben sperare l’Ulivo: una commissione d’inchiesta sui conti della sanità, e una modifica a suon di emendamenti della legge di riordino del sistema sanitario in discussione prossimamente. «Vogliamo sapere perché esattamente si crea il deficit, e diciamo basta alla politica dei tagli: serve se mai un’opera di moralizzazione su ruberie e sprechi».
Il resto del programma è tutto un programma: contributi alle imprese solo se fanno contratti a tempo indeterminato, stop alla privatizzazione del trasporto pubblico, tutela delle coste «da speculazioni immobiliari e nautiche», gestione degli enti strumentali della Regione sulla base della «pari dignità fra tutte le componenti della Regione», no «all’idea folle di tassare i turisti», tanto per citare i punti su cui si preannunciano scontri. Un governo nel governo insomma, protagonisti il criticato presidente della giunta Burlando e il presidente dell’Assemblea Ronzitti, che pure garantisce che resterà il presidente di tutti.
E il Forum ha tutta l’intenzione di uscire dalle mura della Regione. In vista delle amministrative, rivendica un ruolo nella scelta dei candidati e nella definizione dei programmi. Dice Bianchi che «serve discontinuità con la giunta Pericu, non perché abbia lavorato male, ma perché si può far meglio».
Per dirla con Bonello: «Difenderemo l’identità della sinistra da chi come i Ds tende a svilirla» e per dirla con Bianchi: «La storia della sinistra è una storia di divisioni: noi invertiremo questa tendenza». Trattasi di esperienza pilota a livello nazionale, l’Ulivo ligure ha tutte le fortune.

Ma potrà sempre difendersi citando Luigi Morgillo il capogruppo di Forza Italia: «L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha declassato la Liguria da AA- ad A+: tutta colpa del fatto che ogni provvedimento di questa giunta è colpito dalla logica assistenzialistica della sinistra radicale».

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