La Regione sostiene la pace e le contestazioni

Diego Pistacchi

Certo che i tagli della Finanziaria non piacciono agli enti locali. Sennò come farebbero a finanziare le iniziative politiche di chi li sostiene? In attesa che le dimissioni da promesse o minacciate diventino reali, conviene dare un’occhiata a dove finiscono i soldi usciti dalle «povere» casse degli amministratori liguri. Da quelle della Regione, ad esempio. Se il governo chiederà di risparmiare, si dovrà infatti tagliare sulla sanità, sulla pelle dei cittadini. Mica si può sperare che l’anno prossimo Burlando, Costa e compagni evitino di dare quattromila euro a chi va alla Marcia della Pace di Assisi. O meglio, non proprio a tutti. Perché se pure l’appuntamento è ormai diventato più importante degli Stati generali dell’Unione, la Regione non dà mica soldi a chiunque. Uno scout come il vice presidente Massimiliano Costa dispone infatti che i quattromila euro vengano versati nelle casse dell’Arci, allo scopo di contribuire alle spese per il noleggio di pullman per portare ad Assisi circa 200 persone.
Da dove escono quei soldi? Dal capitolo della «cooperazione internazionale», accusano Luigi Morgillo e Gianni Plinio, rispettivamente capigruppo di Forza Italia e An in Regione. Che incalzano il numero due di piazza De Ferrari anche sui criteri seguiti per scegliere l’Arci come destinatario delle sovvenzioni piuttosto che altre associazioni. Il tutto, naturalmente, mentre Claudio Burlando e G.B. Pittaluga fanno la faccia contrita per spiegare ai liguri che li aspetta un anno di stangate firmate dalla maggioranza di centro sinistra, e che, altrettanto naturalmente, la colpa è solo del governo nazionale.
Quattromila euro. Cosa sono in fondo? Spiccioli, effettivamente, in un bilancio regionale. Ma se moltiplicati, diventano cifre assai più interessanti. E difatti, senza lasciar passare troppo tempo, ecco che la stessa cifra torna nei quaderni di piazza De Ferrari alla voce uscite. Questa volta si tratta di un’elargizione dell’assessore all’Ambiente Franco Zunino al «Movimento Rossoverde». Che non è il club di sostenitori della squadra di calcio della Ternana, né della contrada del Drago al Palio di Siena. È un’associazione ambientalista di sinistra. Di più, legata a doppio filo proprio a Rifondazione Comunista, lo stesso partito dell’assessore. La riprova arriva da Internet, basta cercare il sito del «movimento» che subito spuntano stemmi con falce e martello e collegamenti con siti apertamente relativi al partito di Bertinotti. E i nomi dei responsabili liguri tornano nell’organigramma di attivisti e dirigenti di Rifondazione. Sconsolato Morgillo: «In questo caso l’assessore Zunino è caduto veramente in basso, finanziando con i soldi della Regione, di fatto, iniziative del suo partito». La memoria non inganna neppure Plinio che fa notare come i soldi all’Arci siano ormai una costante: «Già per le celebrazioni del 60° anniversario del 25 aprile contesati la delibera che assegnava un consistente finanziamento proprio all’Arci».


Da Morgillo arriverà anche una mozione per dare battaglia a queste delibere perché «non si possono chiedere sacrifici ai liguri e poi sprecare solid in questo modo. La Regione dia il buon esempio e ci risparmi queste “marchette”».

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