(...) dei Conti riguardante il 2007, secondo anno pieno del mandato di Burlando - ci sia stato un aumento di ben il 72 per cento rispetto allanno precedente delle spese per pubbliche relazioni e attività di divulgazione. «Da un impegno di speso di un milione e 152mila euro del 2006, siamo passati ad oltre 2 milioni e 754mila euro nellanno successivo - denunciano Plinio e Rosso - Se tanto ci dà tanto è facile immaginare quali spese folli si sia arrivati nei successivi anni 2008 e 2009 di fine ciclo legislativo». Indubbiamente la relazione della Corte dei Conti illustra in maniera dettagliata quale sia stata la suddivisione della spesa effettuata dalla giunta regionale. Concludendo come nel triennio 2007-2005 «il totale dei capitoli considerati (...) dopo una contrazione registrata nel 2006, rispetto al 2005, nellultimo anno si caratterizza per un sensibile aumento degli impegni con un rialzo del 72 per cento e del 58 per cento circa rispetto, rispettivamente al 2006 e al 2005».
La giunta Burlando, infatti, nel 2007 ha impegnato 2milioni di euro per le spese di pubbliche relazioni e iniziative di divulgazione (nel 2006 erano stati 499mila euro e nel 2005 959mila) 176 mila euro per le attività di informazione e comunicazione (165mila nel 2006 e 200mila nel 2005), 374 mila per spese di rappresentanza per lesercizio delle funzioni del presidente e dei membri della giunta regionale (375 mila nel 2006 e 223 mila nel 2005), 204 mila per i convegni congressi e altre manifestazioni (sono stati 112 mila nel 2006 e 224 mila nel 2005).
La scelta del presidente Burlando è stata soprattutto quella di investire in mass media: tv e giornali oltre che radio secondo questa giunta sono mezzi ideali per raggiungere la più vasta platea. «Loro spendevano di più di noi e per convegni a cui il livello di partecipazione non può essere quello raggiunto con i grandi mezzi di informazione», chiosa il presidente Burlando, lui sì, finalmente in vacanza. Insomma, nemmeno il verdetto della Corte dei Conti, riesce a smuovere il presidente Burlando che contrattacca alle accuse di Plinio e Rosso di essere spendaccione.
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