(...) la gente è più sicura se ai criminali si fanno corsi di educazione alla legalità, o se ai bambini viene insegnato che non bisogna essere cattivi e che nella vita è importante essere onesti.
Inevitabile attendersi una rivolta nei commercianti, che speravano in quei fondi per proteggersi un po meglio da rapine, furti, aggressioni. «Ci eravamo battuti tutti perché quei soldi fossero impiegati diversamente - attacca Rita Paglia, da sempre in prima linea nel centro storico -. Invece ci ritroviamo con il ritorni di tanti paroloni dietro i quali cè il nulla. La sicurezza si fa attraverso un controllo del territorio serio. E purtroppo dobbiamo registrare che da qualche tempo cè stata uninversione di tendenza anche da parte delle forze dellordine. Meno presenza e quindi il ritorno di quelli che chiamiamo gli zombi dei vicoli. Non so proprio cosa si intenda per corsi e percorsi di formazione, ma mi ricordo di quando si doveva rifare Pré. I soldi finirono tutti i tanti bei convegni e carta patinata». Meno tranciante è invece, un po a sorpresa, il giudizio di Mario Montesoro, responsabiole per la sicurezza dellAscom: «Devo dire che la Regione intende sperimentare un nuovo concetto di sicurezza, sulla base dellesperienza di altre regioni come la Toscana e lEmilia Romagna - spiega -. Come commercianti e come Civ ci teniamo a essere partecipi di questi percorsi, ad esempio partecipando a corsi di formazione che insegnino a noi che siamo i bancomat della malavita a come ci si comporta in situazioni critiche. Ma staremo attenti perché non diventi tutto una semplice pioggia di soldi senza risultati».
Un credito alla giunta Burlando che non vogliono dare però i cittadini, che nei negozi ci devono andare. «Posso garantire che i commercianti erano contentissimi di avere quei fondi per opere concrete - replica Fiorella Merello Guarnero, rappresentante dei comitati del centro storico -.
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