Anna Astrella
È il regista di Accattone e Mamma Roma il protagonista di «Vetrine alla calcografia», il progetto di mostre per larte contemporanea dellIstituto nazionale per la grafica. E così a via della Stamperia fino al 12 febbraio è di scena «Pasolini e noi. Relazione tra arte e cinema»; una mostra nata dalla constatazione che molti artisti hanno avuto come fonte di ispirazione il celebre maestro. Sono cinque i protagonisti scelti da Laura Cherubini, artisti che, con diversi linguaggi espressivi - fotografia, video, disegno -, hanno proposto una rilettura della visione pasoliniana, dedicando un proprio lavoro a un film del regista. Il precursore di una rilettura del maestro è stato Fabio Mauri che, nel 1975 allinaugurazione della Galleria darte moderna, a Bologna, ha proiettato Il Vangelo secondo Matteo su un insolito schermo: lo stesso Pasolini, verso il quale era rivolto il proiettore. A documentare la performance alcuni scatti di Antonio Masotti, presenti alla mostra, dove è anche ospitata linstallazione di Mauri che prevede la proiezione del film (ogni giovedì alle 16.30). Adam Chodzko, invece, ha dedicato un video al film Salò: come in unindagine giornalistica questartista inglese ha rintracciato i sosia dei giovani trucidati nel film, organizzando una riunione tra amici in cui domina una serenità in netto contrasto con le tinte fosche del film. .
In mostra, poi, cè anche una sequenza fotografica (Up in the sky) di unartista australiana Tracey Moffatt che si è ispirata ad Accattone. Nelle 25 immagini, però, protagoniste dellemarginazione non sono più le periferie e le borgate della capitale ma le terre australiane.
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