REGOLE Solo l’Agcom potrà decidere quali saranno le procedure da seguire

Le rimostranze di Telecom e Agcom hanno avuto la meglio sulla norma del decreto semplificazioni riguardante le tlc. Il Governo infatti ha assegnato all’Agcom il compito di individuare, entro 120 giorni, «le misure atte ad assicurare l’offerta disaggregata dei prezzi relativi all’accesso all’ingrosso alla rete fissa e ai servizi accessori». E dunque i prezzi per l’affitto e per la manutenzione, per esempio, verranno espressi separatamente. Mentre è stata cancellata la norma che prevedeva la possibilità di rivolgersi a terzi per la manutenzione della rete.
Ovvio che chi l’ha presentata sia scontento: «Grave il dietro front del governo sulla norma bipartisan per liberalizzare l’accesso all’ultimo miglio della rete fissa» - ha detto Stefano Saglia, deputato Pdl -L’emendamento ha l’ha riformulata in modo sostanziale. Evidentemente c’è dietro l’intervento delle lobby che si oppongono a una liberalizzazione che sbloccherebbe circa 230 milioni di euro di investimenti». Ma tutta la giornata di ieri è stata caratterizzata da interventi di parlamentari focalizzati sul tema dell’unbundling, ossia dell’ultimo miglio della rete Telecom che entra nelle case degli utenti. Il senatore Nicola Rossi , del gruppo misto, ha parlato di azione inefficace dell’Agcom che ha sua volta ha risposto piccata sostenendo che i prezzi dei servizi di tlc sono da anni in costante discesa. L’istituzione presieduta da Corrado Calabrò per ora ha vinto la partita. Sarà infatti l’Agcom a dover fornire i dati separati sui costi dell’uso della rete e della sua manutenzione. Sul delicato processo, che determina i conti economici di Telecom ma sopratutto dei concorrenti, vigila anche Bruxelles.

L’Ue infatti vuole essere certa che ogni legislazione nazionale adottata in questo campo sia definita in modo che non metta in discussione i poteri discrezionali conferiti al regolatore, ossia all’Agcom, unico arbitro delle politiche regolatorie.

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