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La reliquia è un falso: il saio di San Francesco smascherato dai fisici

Troppo recente quello in Santa Croce a Firenze, originale quello custodito a Cortona: lo svela il carbonio 14

La tonaca di San Francesco conservata nella chiesa di Santa Croce a Firenze non è originale. Le analisi hanno accertato che risale a 80 anni dopo la morte del santo. Originale invece la tonaca di Cortona, compatibile con il periodo in cui visse Francesco D’Assisi, tra il 1181 e il 1226, e così anche altre reliquie come il cuscino ricamato che, secondo la tradizione, fu deposto sotto la sua testa dopo la morte e un evangeliario, cioè un testo liturgico con brani del Vangelo, anch’essi a Cortona. Curiosamente il cordone della tunica, falsa, di Santa Croce corrisponde al periodo della vita del santo.
Le analisi sulle reliquie sono state condotte a Firenze con l’acceleratore di particelle del Laboratorio di tecniche nucleari per i beni culturali dell’Istituto nazionale di fisica nucleare. Lo studio è stato presentato ieri a Firenze nel corso della Conferenza internazionale sull’applicazione degli acceleratori di particelle, e sarà pubblicato nel libro L’eredità del Padre: le reliquie di San Francesco a Cortona (Edizioni Messaggero di San Antonio) in cui sono riportati i risultati della ricerca promossa dagli stessi Frati Francescani.
Le analisi sono state condotte con il metodo del carbonio 14, che misura l’età di un oggetto calcolando la progressiva degradazione di questo elemento. I ricercatori hanno prelevato campioni di stoffa da ciascuna delle due tonache, li hanno trasformati in minuscole pastiglie di grafite e inseriti nell’acceleratore per estrarre gli isotopi di carbonio C12, C13 e C14. Le quantità degli isotopi rapportate tra di loro permettono di datare con precisione un reperto, e la tunica di Santa Croce, risalente alla fine del 1200, è posteriore di decenni alla morte del santo.
Nulla si sa in effetti sulla provenienza di questa tonaca, mentre gli oggetti conservati a Cortona sarebbero stati portati da frate Elia, primo successore di San Francesco. Dimostrare l’originalità delle reliquie di Cortona era il maggiore interesse dei Francescani. Padre Antonio Di Marcantonio, ministro provinciale dei francescani della Toscana, è contento dei risultati. «Sono stato io a promuovere l’indagine scientifica e i risultati ci danno nuove certezze. Lo studio ci ha indicato che le altre reliquie sono compatibili con il periodo in cui visse il Poverello.


San Francesco morente si fece mettere nudo sulla nuda terra - racconta padre Antonio -, ma qualcuno, probabilmente padre Elia, gli fece notare che era sconveniente morire senza le proprie insegne e a San Francesco, che intendeva lasciare questo mondo povero come aveva sempre vissuto, propose di indossare una sua tonaca, quindi un abito dato in prestito. Effettivamente, secondo i risultati dell’indagine, la tonaca di Cortona corrisponde alla corporatura di padre Elia.

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