La «remuntada» di HH? Basterebbe copiare Invernizzi

Il derby di sabato ricorda quello del 28 marzo 1965. Lo ricorda in meglio, perché quell’anno il Milan aveva tre punti di vantaggio anziché due, ma anche in peggio perché noi avevamo «il mago» Helenio Herrera. Rombo? 4-3-2-1? Lui sparerebbe lì a Zanetti&Co. un bel «Taca la bala!» e pedalare, altro che tattiche da bar. Quel match finì 5 a 2 per l’Inter che sullo slancio vinse lo scudetto. Lo vedo il mago far galoppare Maicon come Jair; fregarsene del pareggio di Amarildo-Robinho e portare la squadra al trionfo con gol di Stankovic-Domenghini e Sneijder-Corso (il paragone vale solo per le punizioni) e doppia ciliegina di Eto’o-Mazzola. E all’insegna del «combattività sì, brutalità no», anche senza Samuel e Lucio, Ibrahimovic gli farebbe un baffo. Herrera era tutto e il contrario di tutto; cialtrone e genio, Pirgopolinice e Bertoldo (Gianni Brera dixit), innamorato dei soldi («la passión è il calzio, il calzio è dinero» quindi sarebbe andato a nozze con Massimo Moratti più che con papà Angelo), provocatore come il miglior Mourinho. Ma anche un trainer (ex giocatore nerazzurro) mai citato come Gianni Invernizzi fu uno dei «cavalieri che fecero l’impresa», ovvero la rimonta numero due (targata ’71) che dopo un due a zero ci portò un godurioso scudetto. Anche Invernizzi si adatta bene a questa Inter; subentrò a Heriberto Herrera (l’H.H. più scarso) che al derby d’andata beccò tre «pere» e dopo cinque giornate era odiato come Benitez. Invernizzi affidò la pratica a Corso e Mazzola. Non so quanto contino gli schemi di Leonardo, ma se Eto’o e Pazzini fossero in forma (o magari Milito), l’Invernizzi potrebbe starsene lì come una bella statuina a raccogliere il massimo con il minimo sforzo.
Due gol di Shevchenko, persino doppietta di un «fuoriclasse» come Comandini e tiro a segno di Serginho e Giunti. Che incubo il 6 a 0 con Tardelli in panca; anche senza Ibra per scaramanzia bisognerebbe richiamare Burgnich e resuscitare Facchetti.

Per essere tranquilli (vincere lo scudetto con un condottiero milanista vale più del triplete) ci vorrebbe quel diavolo del Trap dell’Inter dei record; se ha vinto con due ali come Pierino Fanna e Bianchi, questo derby sarebbe uno scherzo (da prete).

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