«Per rendere Milano sicura lavorerò col nuovo prefetto»

Il ministro: «La lotta alla criminalità non spetta al Comune, è un compito di altre istituzioni»

Chiara Campo

Un sondaggio telefonico e la valanga di e-mail spedite al blog del suo sito internet gridano voglia di una maggior sicurezza. «È al primo posto in tre zone, e al secondo in altre tre. Quindi - riferisce Letizia Moratti - sei zone su nove mettono la sicurezza come priorità per la nostra città». Non è dunque un caso che dopo l’incontro con il prefetto Gian Valerio Lombardi, la candidata sindaco del centrodestra ieri abbia voluto confrontarsi anche con il procuratore generale Mario Blandini.
Un incontro in tribunale durato più di un’ora, al termine del quale la Moratti si è detta «soddisfatta» che il pg «abbia dato la propria disponibilità, se ci sarà un invito da parte del prefetto, ad un rapporto sempre più stretto con il tavolo istituzionale tra Comune e prefettura». Invito che, ci tiene a sottolineare «deve essere convocato dal prefetto, perché è lui che ha la responsabilità per poter attivare una collaborazione più profonda, che possa dare risposte migliori rispetto a tutte le richieste di sicurezza che la città pone». Non cita mai l’avversario, l’ex prefetto Bruno Ferrante perché, puntualizza, «parlo solo delle istituzioni». Ma non serve nominarlo per capire che se la collaborazione con l’autorità fino ad oggi non è stata sufficiente, la responsabilità va cercata in chi guidava Palazzo Diotti fino a pochi mesi fa.
Letizia Moratti riferisce che «i reati legati alla malavita appaiono diminuiti, ma si evince che c’è un peggioramento della microcriminalità, per furti e violenze personali ad esempio», Quindi, «quella parte che purtroppo tocca più da vicino i cittadini. Rispetto a questo, deve essere rafforzata la collaborazione tra la prefettura, che è l’organo che ha il compito principale nel garantire la sicurezza, l’autorità giudiziaria, che può farlo solo su segnalazione, e il Comune, che però interviene invece più sull’aspetto sociale. Mi attiverò con il nuovo prefetto Lombardi perché quanto purtroppo non è stato fatto finora», e il riferimento indiretto è sempre a Ferrante, «venga fatto d’ora in avanti».
Puntualizzazioni ripetute più volte sulle competenze e responsabilità in tema di sicurezza, che correggono il tiro rispetto alla «strigliata» fatta nei giorni scorsi dalla candidata Cdl ad assessori e consiglieri del centrodestra e anche alle ripetute dichiarazioni di indipendenza della Moratti rispetto a quanto non è stato fatto, o non abbastanza bene, dalla giunta Albertini. «La sicurezza - continua a ribadire - è compito più della prefettura che del Comune».
E anche se con il sindaco, riferisce, «è già stato concordato un incontro per la prossima settimana», dopo che Albertini nei giorni scorsi ha replicato alle velate critiche della Moratti sulla sua gestione di Palazzo Marino affermando che «non bisogna solo ascoltare, ma agire», ieri la candidata della Cdl ha già voluto placare le polemiche. Precisando che «il sindaco governa, ed è normale che dia questa risposta, non mi meraviglio affatto.

Non penso di dovergli rimproverare nulla, ma solo cercare di capire quali sono le esigenze a cui ancora non sono state date risposte». E se è mancata in questi anni la sicurezza, è come se gli mandasse a dire per evitare incomprensioni, la responsabilità non è stata sua, ma di Ferrante: «La sicurezza dipende dagli organi di polizia, non dal Comune».

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