«Se vedi un amico che non sorride, dagliene uno dei tuoi». È un antico proverbio, ma anche una struttura modernissima a Milano, non lontano dal centro, Ospedale San Paolo, 605 posti letto, mezzo milione di utenti. È lì che c'è la Smile House, la Casa del Sorriso, la prima e unica in Italia. Cura piccoli pazienti con malformazioni congenite maxillo-facciali e labio-palatoschisi, cioè ridà la bocca ai bambini, un viso normale, un respiro migliore, la parola che manca, il sorriso che non c'è. L'ha creata la Fondazione Operation Smile Italia, compie un anno in questi giorni ed è già il confine di una nuova frontiera. Sei stanze, una sala d'attesa e gioco per i piccoli pazienti, una per la logopedia e una per l'ortodonzia, una per segreteria e direzione, un laboratorio odontotecnico e una per medici e volontari. Poco per i mille nuovi casi l'anno, ma il bilancio è buono: in 12 mesi un'ottantina di primi casi e una quarantina di secondi interventi, tutti realizzati con successo. «Ma sia chiaro che tutti i bambini italiani che nascono con queste malformazioni vengono operati anche se non da noi - spiega il professor Roberto Brusati, direttore scientifico -. Certo ci vorrebbero 4 o 5 centri così nel nostro Paese per poter parlare di situazione ottimale». Al San Paolo si fa comunque molto: «La chirurgia maxillo facciale è nell'ospedale il reparto che ha più sedute operatorie, più della chirurgia generale o dell'ortopedia. Non si può onestamente chiedere più». Proprio tutti italiani i bambini non sono. Anzi c'è un fenomeno nuovo figlio della globalizzazione: «Per agevolare il percorso d'adozione le autorità cinesi mettono in prima linea bambini con queste malformazioni, che in genere hanno già operato il labbro ma non il palato. La cosa bella è che gli italiani non battono ciglio: li adottano con entusiasmo e li curano da noi. Sono grandi gesti d'amore». Alla Smile House si fanno tre cose fondamentali. Assistenza: «Se il bambino abita vicino lo seguiamo noi, altrimenti diamo le linee guida per le riabilitazioni ai colleghi di tutta Italia: qui poi possono venire a fare controlli». Didattica: «Aggiorniamo e prepariamo medici e personale sanitario dei Paesi in via di sviluppo nel nostro centro». Ricerca: «Tra le tante si studia come ridurre al minimo le conseguenza sulla crescita dello sviluppo dei mascellari». Si insegna e si impara. Soprattutto dai pazienti più piccoli: «Quando vedo bambini con questi problemi affrontare la vita con grinta, andare a scuola con profitto, sorridere alle difficoltà ne resto sempre ammirato». Pazienti che vengono seguiti nel corso post operatorio, ed è questa la novità, in equipe multidisciplinare: «Abbiamo ortodontisti, logopedisti, otorinolaringoiatri, ci prendiamo cura del paziente come una vera squadra».
E le soddisfazioni chi ritrova il sorriso te le regala sempre: «Oggi la vita del chirurgo è dura: è tutto dovuto, nessuno ti ringrazia, ti mettono sotto accusa. Alla Smile House invece il dono della gratitudine non manca mai». Si diceva appunto: se vedi un amico che non sorride, dagliene uno dei tuoi...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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