Repetto vuole le risposte che lui non dà mai

Interviene Alessandro Repetto. Sulla vicenda Fincantieri auspica «un intervento compatto per salvaguardare l'industria e il territorio genovesi e liguri, al fine di impedirne l'emarginazione in un settore vitale e trainante per lo sviluppo economico» e per evitare «un’operazione scellerata». Dimentica ovviamente il suo ultimo «intervento», la sua ultima «operazione scellerata» sull’azienda, quando, unico esponente delle istituzioni, prese posizione contro la quotazione in borsa di Fincantieri, nel momento in cui c’era la possibilità di sfruttare il buon andamento per affidarsi totalmente al mercato. Sarebbe opportuno che Repetto spiegasse oggi il risultato ottenuto allora con quella presa di posizione. Ma difficilmente si otterranno risposte visto che da qualche settimana infatti il presidente della Provincia sembra evitare di rispondere alle domande che vengono poste alla sua amministrazione, tradendo piuttosto un certo nervosismo.
Nel corso dell’ultima seduta di consiglio, ad esempio, è stato protagonista di un violento scontro con il consigliere biasottiano Massimo Pernigotti, che ha addirittura lasciato l’aula per il modo in cui è stato trattato dal presidente e dalla maggioranza. Era in discussione una mozione dell’Udc sulla «foresteria» dell’Accademia della Marina Mercantile. Oggi i molti studenti che arrivano da fuori regione vengono sistemati in ostelli, bed & breakfast, convitti vari. La mozione dell’Udc proponeva proprio di individuare una sede unica, ma Pernigotti ha sollevato il problema di una convenzione già esistente (o almeno ampiamente annunciata e pubblicizzata dall’amministrazione Repetto) con il Collegio universitario San Giovanni Battista di via Serra. Documenti alla mano, il consigliere biasottiano aveva chiesto chiarimenti su eventuali problemi della convenzione, ma è stato duramente apostrofato dal presidente Repetto che gli ha contestato un atteggiamento inquisitorio. Un atteggiamento che ha spinto Pernigotti alla dura protesta, lasciando l’aula e scrivendo al presidente dell’assemblea Agostino Barisione una lettera in cui chiede rispetto per il proprio ruolo e maggiore tutela dai ripetuti insulti da parte della maggioranza. Lo stesso Pernigotti infatti fa notare come, parlando fuori microfono, Repetto nell’ultima occasione avesse aggiunto anche parole offensive nei suoi confronti.
Un forte nervosismo Repetto lo sta poi manifestando con le persone a lui vicine, per quanto riguarda il caso del consorzio Valle Stura e del marchio Valli Genovesi, portati al fallimento, dei quali il Giornale si è occupato recentemente. Molti restano infatti i dubbi legati al ruolo, quantomeno passivo, giocato dalla Provincia in quello che è stato uno scandalo a pieno titolo che ha portato alla perdita di molto denaro pubblico, di investimenti di piccoli allevatori e di molti posti di lavoro. Dubbi sui quali Repetto si sarebbe dovuto esprimere per rispondere a un’interrogazione presentata dal consigliere del Pdl Paolo Bianchini e poi riproposta come interpellanza scritta.
A «chiudere» un periodo di problemi, arrivano infine anche le dure critiche dell’alleato dipietrista. Ieri Stefano Ferretti dell’Idv ha spiegato con un comunicato ufficiale come la maggioranza si sia spaccata pesantemente per non far risparmiare all’ente oltre 42.200 euro l’anno di gettoni di presenza.

Sarebbe bastato organizzare le commissioni in teleconferenza, ma solo la minoranza, i Verdi e il gruppo misto di Renata Oliveri, oltre all’Idv, hanno votato a favore. Pd, Federazione della Sinistra e Udc hanno invece preferito salvaguardare il gettone. Come dice Repetto, anche in questo caso servirebbe «un intervento compatto».

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