Resta in coma la pachistana massacrata a Modena

ModenaRestano stazionarie le condizioni della giovane Nosheen Butt, la pachistana di 20 anni ferita a sprangate dal fratello Humair domenica, mentre la madre Begam moriva sotto i colpi dei mattoni del marito. Sei le mattonate secondo un primo esito dell’autopsia. La giovane è in sedazione farmacologia, la prognosi resta riservata per il trauma cranico, dopo l’operazione di neurochirurgia. Gli occhi di Nosheen erano l'unica cosa scoperta quando andava a scuola, salendo le scale a capo chino, veste lunga e velo bianco, adesso è su un letto della terapia intensiva del nuovo ospedale Sant’Agostino-Estense di Modena. Musulmana praticante, aiutava la mamma a preparare le feste religiose, però voleva sposarsi solo per amore: le piaceva un giovane italiano, non il cugino scelto dal padre. Alto, magro, 53 anni, l'uxoricida sembrava persino un brav’uomo, anche se due mesi fa la moglie era andata dai carabinieri perché la picchiava, anche se poi non aveva fatto denuncia. Venerdì sera una fiaccolata è promossa dai quattro comuni dell’unione terre d’argine. «Esprimeremo cordoglio - spiega Luisa Turci, sindaco di Novi - per la morte della signora barbaramente uccisa e solidarietà alla figlia e a tutte le donne costrette a subire la violenza maschile. Ne sono vittima anche tante italiane, per mano di padri, mariti e compagni. Non c’è alternativa all'integrazione degli extracomunitari nella comunità nazionale». Sempre complicata, come dimostra il fatto che i vicini di casa dei Butt, pachistani pure loro, accorsi alle grida di mamma e figlia, allontanavano i curiosi con queste parole: «È una cosa che non vi riguarda, una lite in famiglia». E a freddo aggiungono: «L’Islam non c’entra, non c’è scritto che la figlia deve sposare chi vuole il padre». E sabato altra fiaccolata, dell’unione donne italiane. La modenese Isabella Bertolini (direzione nazionale Pdl) invita a prevenire il fanatismo religioso, sottolineando che l’assassino era il referente religioso della moschea ricavata in un locale di sua proprietà. «Bisogna bloccare la proliferazione incontrollata di moschee - sottolinea -, si nascondono dietro le insegne rassicuranti di associazioni culturali. I ripetuti rapporti dei servizi segreti confermano la potenziale pericolosità di questi centri». Cristiana Muscardini ha presentato al Parlamento Europeo una proposta di risoluzione sulla violenza familiare contro le giovani donne musulmane, mentre il consigliere Pdl per l’Emilia Romagna Enrico Aimi prevede la disintegrazione del sistema sociale e dei rapporti tra etnie: «Sono fallite le politiche locali d’integrazione».

Gianguido Bazzoni, consigliere regionale coordinatore Pdl a Ravenna, chiede che «l’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna si costituisca parte civile nel processo». A Modena la Casa delle donne da inizio anno ha accolto 188 vittime di violenze domestiche, 88 straniere.

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