Restano quelle accuse «forcaiole» al Pdl e ai leader

Caro Lussana, ho letto le missive pervenute alla sua redazione sul caso Musso, tra cui quella dello stesso senatore e un'altra scritta dal signor Thea, se non sbaglio dirigente di Oltremare. Mi spiace notare che tanto quanto le sue, le nostre, critiche sono risultate incisive, la difesa, talvolta d'ufficio, è apparsa un po’ volatile, lontana dai dati politici oggettivi. Anche abbandonando la categoria del tradimento, non abbiamo visto da Musso e sostenitori - separerei le situazioni - spiegazioni circa la continua presa di distanza dal partito che rappresenta la maggioranza relativa degli italiani. Vogliamo continuare a sparare fango, senza sentenze dei tribunali, su Verdini o altri dirigenti in temporanee ambasce giudiziarie? Bel garantismo! Come definire il Popolo delle Libertà una formazione «piena di zoccole». La realtà dice piuttosto che l'alzata d'ingegno dei contestatori interni del governo sta finendo a «pesci in faccia», col terzo Polo che annaspa nella culla e il Cavaliere pronto a due opzioni: continuazione dell' azione dell' esecutivo o elezioni (che si possono rivincere, stante la situazione delle opposizioni).


La caratura politica del senatore, che già recrimina perché forse dovrà lasciare il seggio tra qualche mese o a fine legislatura, è adeguata a guidare una città complessa come Genova? I dubbi sembrano, quantomeno, legittimi.
Da moderato, pensi lei, mi fiderei più di una Francesca Balzani o di un Luca Borzani. Gente di sinistra, ma coerente ed autorevole.
Buon anno!

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